La vendetta di Borriello guasta le feste di Allegri

Milano L’anno dell'Inter si chiude con l'amarezza del Milan. Seconda sconfitta domestica proprio mentre è a un passo dalla fuga. Gli rovina il panettone la Roma di Ranieri che senza catturare l’occhio, su una carambola galeotta, riesce a forare la barriera rossonera e a mettere al sicuro il successo che significa una sola cosa. La Roma non è ancora fuori dai giochi. E Ranieri può coccolarsi anche la mossa ardita di lasciare Totti in panchina: nessuno oserà discuterla. Il Milan, invece, paga, nella serata, lo scarso genio del suo centrocampo e anche la mira discutibile del suo arciere preferito, Zlatan Ibrahimovic. Due volte, davanti alla porta di Doni, si fa sorprendere: prima cerca la prodezza, poi tenta la soluzione di forza ed in entrambe le circostanze, non trova la porta. Per dispetto poi finisce col rimediare anche un cartellino giallo che significa squalifica per la prima dell'anno a Cagliari, il 6 gennaio. Appena esce Pirlo ed entra Seedorf, il gioco del Milan fluido e scorrevole come un fiume sotterraneo, finisce per diventare scontato, con rare occasioni di mandare in gol i soliti noti, cioè la ban da degli ultimi arrivati.

Anche Boateng è tra i meno ispirati e così dalle parti di Doni la difesa della Roma ha un gioco e riesce a conservare fino in fondo il vantaggio procurato da un rinvio maldestro di Abate finito sulla caviglia di Borriello. Ha pochi meriti il napoletano, finito nella morsa di Nesta, ma in questi casi si prende, si incarta e si porta a casa.

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