Il giovane Custer-Trinchieri, allenatore poliglotta dalla testa fina, si arrampica sulle barricate del vecchio Pianella per abbracciare i tifosi di Cantù che dopo tre anni ritrovano lo scalpo dell'Armani. Lui, milanese, con una bella casa in corso Magenta, lui cresciuto nella scuola Olimpia, all'esordio in serie A, nel giorno del dolore per tutti quelli che hanno conosciuto uno come Beppe Boggio, zio brontolone per aiutare molte generazioni di giocatori e tecnici passati quando in via Caltanissetta c'era l'anima di una società oggi mal rappresenta da una squadra senza fuoco e talento, si trovava nel nuovo cielo del Cantuki sventolando colori che ora sente davvero suoi dopo aver lasciato il cuore a Milano quando la precedente gestione lo trattò come sapeva fare: da cani.
Per arrivare a vincere una classica che un tempo valeva per coppe europee e scudetti e, oggi, ti dà soltanto la felicità cantonale: prima ha resistito alla musica di Sani Becirovic che come un maestro indiano incantava il cobra canturino, scatenando Mason Rocca (14 p., 7 rimbalzi), unico da vere scarpette rosse, poi ha sopportato la nebbia che mandava Jerry Green fuori strada, ha sentito freddo sul meno 11 (23-34) pensando ai 20 punti che aveva subito all'andata, ma si è anche accorto che Sani il poeta aveva idee, ma non più gambe (lo 0 su 7 al tiro è solo la cifra arida di una scoppiatura progressiva), si è guardato intorno e ha registrato meglio la difesa, scoprendo che Ortner e Leunen (cuore e mente, 9 rimbalzi a testa, rispettivamente 7 e 21 punti) potevano ricucire gli strappi, riaprire i giochi anche se Mazzarino non trovava il canestro da 3 (0 su 6).
Nei secondi 20' la Milano di bocca buona (il suo allenatore assolve regolarmente una squadra che ha segnato in tutto 18 punti), gli ha spalancato la porticina dove si sono infilati tutti, persino il Jerry californiano che, prima di salire sul rogo ha chiesto una prova di fede e si è salvato segnando i due canestri che hanno deciso la 141ª sfida fra regine con qualche vena varicosa in evidenza.
L'Armani resta tramortita ancora una volta e, ovviamente, cerca soluzioni fuori da se stessa, guardarsi dentro è difficile quando si è un po' permalosi e confusi. Meglio cambiare. Condannato Acker, 4 punti in 13 minuti anonimi, per sostituirlo, magari, con Jamon Gordon, 23 anni domani, reduce da un buona eurolega col Cibona, ma anche da una stagione confusa con la Fortitudo retrocessa. Un altro esterno in una squadra che va sempre sotto a rimbalzo (39-33), che forse ritroverà Petravicius fra due settimane, che non coglie mai l' attimo.
Risultati 6ª di ritorno: Caserta-Teramo 59-67, Montegranaro-Napoli 141-82, Cantù-Milano 64-59, Siena-Biella 97-65, Roma-Pesaro 70-61, Ferrara-Avellino 78-63, Bologna-Varese 80-67, Treviso-Cremona 70-72.
Classifica: Siena 42; Caserta e Montegranaro 28; Milano e Bologna 26; Cantù e Avellino 24; Roma 22; Treviso 20; Biella e Teramo 18; Varese (-2) e Cremona 16; Pesaro 14; Ferrara 12; Napoli -8.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.