Vendita Alitalia, il Tesoro blocca la trattativa privata Veto di Padoa-Schioppa, si va verso una nuova gara. L’aumento e le opzioni del ministero

da Milano

Aumentano le possibilità che a decidere il destino di Alitalia sia una nuova gara, probabilmente con meno vincoli rispetto a quella fallita di recente. A lasciarlo intendere è stato ieri, seppur implicitamente, Tommaso Padoa-Schioppa negando la possibilità per il Tesoro di affidarsi a una trattativa privata: questa soluzione «non è possibile» ha detto il ministro dell’Economia alla vigilia di una settimana che potrebbe rivelarsi cruciale per la compagnia aerea.
La strada che sembra restare aperta è quindi quella di una nuova gara, nella quale il futuro acquirente di Alitalia dovrà aggiudicarsi le opzioni del Tesoro (cui fa capo poco meno del 50% del capitale), nell’ambito del prossimo aumento di capitale del gruppo. Oggi o più probabilmente domani la compagnia aerea comunicherà i risultati a fine giugno, come chiede mensilmente la Consob, e mercoledì si riunirà il consiglio di amministrazione per varare il nuovo piano industriale ma è possibile che il board getti anche le basi della ricapitalizzazione.
Nel frattempo, parlando a CortinaIncontra, Padoa-Schioppa ha confermato di escludere la soluzione di un commissariamento della compagnia attraverso la Legge Marzano perché «non è tecnicamente vero che l’Alitalia sia in condizioni fallimentari». Infatti «è una società che ha capitali» ed è possibile risanarla «senza passare per la procedura fallimentare». Negata anche la possibilità di una trattativa diretta con uno dei potenziali acquirenti. «Lo Stato non può scendere a trattativa privata, la Corte dei conti non me lo permetterebbe, necessitano procedure stabilite dalla legge», ha spiegato Padoa-Schioppa.
La trattativa privata era la prima delle due alternative che il ministro mercoledì scorso in Parlamento aveva indicato come quelle che «presentano un più elevato grado di realizzabilità e di coerenza con le finalità» dell’esecutivo. Ecco perché, scartata la via d’uscita della trattativa privata, sembra restare solo la seconda possibilità illustrata in Parlamento: un’altra gara, più snella della precedente, che dovrebbe vedere tornare in pista i vecchi concorrenti.


A partire da Air One di Carlo Toto sempre in una posizione di forza, ma a cui potrebbero partecipare anche le grandi compagnie aeree europee come il vecchio alleato Air France-Klm o Lufthansa, che si erano tenute fuori dalla prima asta per Alitalia lamentando l’eccesso di condizioni, in particolare per quanto riguarda l’occupazione e le possibilità di ristrutturare la compagnia.

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