«Venditti compagno di scuola»

«Lo scopo del gioco è divertirsi». Parola di Matteo Maffucci, che con Thomas De Gasperi forma il duo degli Zero Assoluto. Stasera i due saranno protagonisti del grande evento di Capodanno ai Fori Imperiali, prima del momento clou che si avrà con il concerto di Venditti. Maffucci ha raccontato al Giornale le sensazioni della band a poche ore da un appuntamento così importante.
Che effetto vi fa cantare per la vostra città e subito prima del cantore per eccellenza della romanità?
«Lavorare a Capodanno, condividendo la serata con tutte le persone che amiamo e facendo la cosa che più ci piace fare, è incredibile. Farlo insieme a Venditti è ancora più sorprendente: lui per la città rappresenta una forma di colonna sonora che ti accompagna comunque. Veniamo dalla stessa scuola, quindi già al liceo abbiamo iniziato a conoscere da vicino il suo mito. Cantare con lui, con lo scenario del Colosseo, è un evento».
Che differenza c’è tra la vostra Roma e quella di Venditti?
«Non c’è differenza. Questa città mantiene un’identità costante negli anni. È pervasa da una malinconica allegria che la rende inimitabile».
Come sarà il vostro concerto?
«Vogliamo che la gente salti, balli e canti. Per questo sceglieremo le nostre canzoni più amate, in modo che tutti si divertano come matti. Saremo sul palco dalle 22.30 fin quasi alla mezzanotte, poi lasceremo la ribalta a Venditti per i grandi festeggiamenti».
L’evento chiude un 2009 eccellente, ricco di successi: singoli fortunati, una trasmissione molto seguita su MTV («Vale tutto») e tre riconoscimenti ufficiali per i videoclip.
«Per l’anno prossimo ci accontentiamo della metà di tutto questo. È stato effettivamente un 2009 eccezionale. Alle cose non ci si abitua mai e non ci aspettavamo un successo simile, anche se eravamo consapevoli che dopo due anni di stop era necessario tornare con qualcosa di forte, «Per dimenticare ha aperto la strada a questa stagione così fortunata».
Riuscite a spiegarvi le ragioni di un successo così vasto?
«Alla base di tutto ci sono perseveranza e costanza. Sono quasi dieci anni che cantiamo. Abbiamo iniziato a vent’anni, ora ne abbiamo trenta e una fetta di pubblico è cresciuta con noi, con i temi delle nostre canzoni, con la radio, con i libri».


Sul palco con Matteo e Thomas anche Danilo Pao alla chitarra, Enrico Sognato al basso, Francesco Valente alla chitarra acustica, Fabio Fraschini al basso, Marco Rovinelli alla batteria, Roberto Procaccini alle tastiere e la vocalist Erika Savastani.

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