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Veneto, chiedono il buono libri: evasori totali con yacht e ville

Pizzicati oltre 800 finti poveri: avevano chiesto ai Comuni il contributo per i testi scolastici dei figli

Veneto, chiedono il buono libri: 
 evasori totali con yacht e ville

Venezia - Così ingordi, impudenti e sfrontati da perdere di vista i confini dell’astuzia entro i quali pensavano di farsi beffe della maggioranza di stupidi costretti a pagare le tasse. Sì, gli ottocento e passa grandi evasori stanati dalla Guardia di Finanza del Veneto pensavano di essere così furbi da nascondere agli occhi indiscreti del fisco milioni di euro e, nel contempo, andare a chiedere al Comune di Padova un buono da 144 euro per acquistare i libri scolastici al figlio. Denuncia dei redditi alla mano, il richiedente pareva sull’orlo dell’indigenza e quindi con pieno diritto ad ottenere aiuto da quel Comune che, prima di erogare l’importo, conoscendo i suoi polli, ha chiesto una verifica alle Fiamme gialle. E da questa nauseabonda furbata è saltato fuori che quel capofamiglia così disperato si era in realtà «dimenticato» di dichiarare 300mila euro incassati per l’organizzazione di eventi sportivi.

Partendo da questa idiosincrasia per la cultura, connessa col rifiuto congenito di sborsare soldi per dei libri, la Guardia di Finanza ha ricostruito una serie incredibile di evasioni che fanno del Veneto una delle regioni più bizzarre nell’arte del furto fiscale. Sì, perché il signore che si è presentato per aver il sussidio scolastico era lo stesso che aveva ormeggiato un lussuoso yacht a Porto Cervo. Grazie a uno strumento informatico che consente ai finanzieri di scandagliare le varie banche dati disponibili online, dallo scorso mese di maggio le Fiamme gialle del Veneto hanno scovato oltre 800 «poveri» che in realtà hanno un tenore di vita da nababbi, roba da yacht e hotel a cinque stelle. Gente che però non ha il senso della misura e che, forse, considera il pagare le tasse una vergogna nazionale. Un altro padovano, per esempio, era riuscito a ottenere, ovviamente a canone agevolato, un alloggio dell’Ater, quella che un tempo si chiamava casa popolare. Dopodiché ha pensato bene di trasformarsi in imprenditore, facendo diventare l’appartamento una sorta di bed and breakfast e incassando tariffe molto meno agevolate, al punto da permettergli l’acquisto di una fuoriserie da urlo.

Gli ultimi dati diffusi dalla Guardia di Finanza del Veneto parlano di un’estate fruttuosa, dal punto di vista della caccia all’evasore: sono infatti 640 i milioni sottratti alle dichiarazioni dei redditi, e quasi 150 i milioni occultati ai registri dell’Iva. Sono invece 154 gli evasori totali o quasi, cioè quelli che hanno presentato imponibili inferiori alla metà di quelli effettivamente percepiti.

Tanto per dare un’idea dell’andazzo, sono 168 i proprietari di seconde o terze case sul litorale di Jesolo che però hanno dichiarato redditi inferiori ai 10mila euro. In 43, addirittura, hanno dichiarato zero carbonella.

Il più furbo ha dichiarato 2500 euro, roba da chiedere immediatamente l’intervento dell’assessorato ai servizi sociali, salvo poi sfrecciare dalla sua villa del centro di Padova a quella in Sardegna a bordo di una Porsche Carrera 911.

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