Da Venezia e Locarno maratona di vero cinema

Piatto ricco di cinema per le serate settembrine dei cinefili milanesi grazie alle anteprime della bella selezione proposta da «Le Vie del Cinema», la tradizionale rassegna meneghina che porta nella nostra città i film provenienti da Venezia a pochissimi giorni dalla proclamazione dei vincitori. La rassegna che propone, oltre ai film provenienti dalla kermesse veneziana, anche una selezione dal Festival di Cannes e di Locarno, testimonia da una parte l'attenzione che Milano da sempre riserva al cinema di qualità. Appena spenti i riflettori veneziani, appuntamento quindi con la trentaduesima edizione della rassegna (da domani a mercoledì 21 settembre), distribuiti in 9 sale cittadine (Anteo spazioCinema, Apollo spazioCinema, Arcobaleno Filmcenter, Arlecchino, Colosseo Multisala, Cinema Mexico, Orfeo Multisala, Plinius Multisala, Auditorium San Fedele, Cinema Eliseo), per 7 giorni di programmazione e circa 90 proiezioni complessive. Molti i titoli da segnalare: dal Concorso, «A Dangerous Method» di David Cronenberg, film accolto con entusiasmo a Venezia, sulla burrascosa relazione intellettuale tra il padre della psicoanalisi Sigmund Freud, interpretato con grande efficacia da Vigge Mortersen e il suo migliore allievo, Carl Gustav Jung; «Carnage» di Roman Polanski, tratto dall'omonima piece teatrale, ottima prova di regia del regista polacco, interpretato da un cast stellare dove spiccano Kate Winslet e Christopher Waltz; «Poulet aux prunes» diretto da Vincent Paronnaud e Marjane Satrapi, la regista iraniana autrice del film d'animazione «Persepolis» che narra l'infanzia dell'autrice nel suo Paese e che in questa occasione ambienta nell'Iran dopo la rivoluzione, una favola sentimentale; «Faust» di Aleksander Sokurov, rivisitazione del classico, sulle diaboliche vicende umane del protagonista; «Last Day on Earth» del surreale regista Abel Ferrara ed infine «Quando la notte» di Cristina Comencini (la regista sarà presente oggi alle 18 alla Sala Buzzati), il controverso film sulla maternità che rimanda all'omicidio di Cogne, fischiato alla proiezione riservata alla stampa, ma accolto con otto minuti di applausi a Venezia. Dal Fuori-Concorso, «Mildred Pierce» di Todd Haynes, film che riporta in vita il memorabile personaggio dei romanzi di James Caine; «La folie almayer» della decana del cinema belga Chantal Akerman, ambientato nel Borneo degli anni 50 quando ancora la Malesia era sotto il regime britannico e cominciavano a spirare venti di indipendenza. A Milano, ancora dal Fuori Concorso, «Nel nome del padre» di Marco Bellocchio, Leone d'Oro alla Carriera 2011, accolto con calore dal pubblico veneziano, e l'evento speciale This is not a Film di Jafar Panahi, «il non film» del titolo girato a Tehran dal regista inviso al regime, condannato a sei anni e bandito alla regia per venti anni. Dalla Settimana della Critica, «La Bals», il film sospeso tra noir, trhiller e documentario di Guido Lombardi, ambientato a Castelvolturno e incentrato sull'irruzione di una banda di camorristi in una sartoria di immigrati; e «Luise Wimmer» diretto dal francese Cyrille Mennegun, storia di riscatto da una vita di stenti della giovane protagonista Luise. Proveniente dal Controcampo Italiano, invece il singolare L'arrivo di «Wang», dei torinesi Manetti Bros e Pivano Blues-sulla strada di Nanda di Teresa Marchesi.

Da Venice Days, infine, «Crazy Horse» del raffinato documentarista Frederick Wiseman, sul mondo delle ballerine del celebre locale parigino e Il mundiale dimenticato di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni sui mondiali di calcio in Patagonia nel 1942 (i registi saranno presenti in sala prima della proiezione). Novità di questa edizione la ripresa degli incontri con gli autori che si propongono di grande interesse.

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