Gianandrea Zagato
Cè un comune denominatore tra la scuola di via Ventura e lex madrassa di via Quaranta: il non rispetto delle regole ovvero essere fuori legge. Non è unopinione ma la tesi di Mario Dutto, direttore generale dellufficio scolastico regionale, che non intende firmare quindi lautorizzazione allapertura della scuola araba ospitata in zona Lambrate. Non solo. Walter Galbusera, segretario regionale Uil invita «le autorità a vederci chiaro». Il motivo? Gli insegnanti «che - dice - non sono reclutati dal provveditorato ma con il passaparola». Nei giorni scorsi Dutto aveva scritto anche al prefetto Gian Valerio Lombardi e al sindaco Letizia Moratti: «Lavvio delle attività, senza autorizzazione, di una scuola straniera con rapporto con autorità consolari straniere, al di fuori di accordi intergovernativi, è in aperto contrasto con la normativa vigente». Virgolettato di chi conosce «la normativa vigente» e sa che il nostro ordinamento non prevede scuole private con doppio programma e, quindi, «nessuna autorizzazione è stata data da parte di questo ufficio scolastico regionale»: «Listanza di autorizzazione di scuola straniera presentata in data 4 maggio 2006 dallAssociazione Insieme ha avuto risposta negativa fin dal 16 giugno 2006. Le successive documentazioni pervenute sono state tardive e non sufficienti per superare il diniego già espresso».
Tutto chiaro: non cè né accanimento né pregiudizi politico-culturali - come sostenuto dal centrosinistra - bensì solo il rispetto delle legge che, chiosa Dutto, «in materia non sono forse aggiornate»: «Sono anni che non abbiamo richieste per lapertura di scuole private ma questo non autorizza nessuno a fare di testa propria». Giudizi tecnici di un direttore scolastico rimasto «sconcertato» dal blitz di lunedì scorso, da quellapertura decisa dai promotori della scuola araba consapevoli di non avere in tasca alcun permesso. Gesto formale e sostanziale di una scuola che si definisce laica ma che fa due ore di Corano alla settimana.
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