Verbano Alemanno rinuncia. «Tempi non maturi»

Il sindaco Gianni Alemanno non sarà presente alla cerimonia di commemorazione di Valerio Verbano, il giovane di sinistra assassinato da un commando nel 1980, che si terrà il 21 febbraio. L’invito gli è stato rivolto dalla madre del ragazzo, la signora Carla, che ieri è stata ricevuta in Campidoglio dal primo cittadino. «Ho ringraziato il sindaco per la sua disponibilità nel volere venire, un gesto carino - ha detto la donna - però ho pensato che sia più opportuno evitare per scongiurare contestazioni. Ho paura che succeda qualcosa. La commemorazione di Valerio deve essere pulita, buona e tranquilla». «Ho ripetuto alla signora le mie condoglianze e la volontà di onorare e rispettare questo martire - ha commentato Alemanno - ma i centri sociali e molti amici di Verbano vedrebbero la mia presenza come una provocazione e tutto voglio meno che un gesto di questo genere venga inteso come ipocrisia politica o un atto strumentale. Credo che i tempi non siamo maturi, resta comunque la mia disponibilità. Attendo, però, che esponenti di sinistra vengano a onorare i martiri di Acca Larenzia, cosa che ancora non è mai avvenuta. È necessario che esponenti di sinistra lo facciano. Già oggi esistono le condizioni perché ciò avvenga».


«A distanza di anni da quel periodo di lotta politica - commenta preoccupato il consigliere comunale del Pdl Francesco De Micheli - ci sono ancora persone che vedrebbero nella partecipazione del primo cittadino della Capitale una sorta di provocazione o, peggio ancora, di opportunismo. Preoccupante poi l’atteggiamento di alcuni estremisti, che si arrogano il diritto di fare ancora oggi, come allora, il buono e il cattivo tempo distinguendo arbitrariamente i buoni dai cattivi».

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