Gianandrea Zagato
Con duemilaottocento e passa emendamenti aveva promesso di impallinare le modifiche della legge sulla caccia. Legge valutata «assurda e vergognosa» perché farebbe «strage di piccoli volatili protetti dallUnione Europea, come passeri e fringuelli». Virgolettati che non si sono però concretizzati: infatti, ha votato «sì» e, attenzione, è un «sì» che pesa quello di Carlo Monguzzi.
Nessuna omonimia, attenzione: il «sì» registrato nellaula del Pirellone dove è stata approvata la legge sulla caccia è proprio quello del capogruppo regionale dei Verdi. Già, il paladino numero uno dellambientalismo duro e puro, quello intriso di demagogia un tanto al chilo che si vanta dessere lalfiere della stucchevole battaglia contro la caccia, Monguzzi, ha schiacciato il pulsante del «sì». Scelta politica che, naturalmente, il pasdaran delle peppole lombarde definisce «sbagliata»: «Era la cinquecentesima volta che schiacciavo il pulsante e mi sono sbagliato.
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