La Verdi guarda al futuro e presenta la sua stagione

La stagione dell’Orchestra Verdi era lì, pronta da tempo, in un cassetto che solo ieri è stato aperto. Artisticamente la stagione regge, eccome, sia per scelta dei programmi, sia per la rosa degli interpreti (si va dal ritorno di Martha Argerich al Messiah di Handel con Sir Neville Marriner). Preventivati anche i costi: 8.500.000 euro, 5.200.000 dei quali li coprirebbe la stessa Fondazione. A tutt’oggi, però, c’è il rischio che tanto bendiddio artistico rimanga sulla carta. La situazione è nota: la Verdi in quattordici anni ha accumulato un deficit di 20.000.000 di euro, gli orchestrali non ricevono lo stipendio da quattro mesi e gli impiegati da otto. Luigi Corbani ha lanciato appelli, forte di un sostegno tradotto – anche – in 30mila fax indirizzati al ministero dei Beni culturali. La Verdi chiede un intervento più consistente da parte degli enti pubblici: tre milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni. Da Roma si procede per gradi. S’è richiesto di analizzare i conti, operazione conclusa ieri e affidata alla Waterhouse Coopers Advisory. Il passo successivo è programmato per oggi e vede i vertici della Verdi, in testa il direttore generale Luigi Corbani, incontrare la Commissione cultura della Camera dei Deputati.
Nel frattempo, gli artisti sposano la causa della Verdi riducendo i cachet e liberando date per la stagione 2007-8 pur con la consapevolezza dei margini d’incertezza. Il direttore Aldo Ceccato dirigerà il 7 giugno rinunciando all’onorario, mentre l’Universtà di Yale si accollerà le spese dei propri artisti che a luglio collaboreranno con l’Orchestra Verdi per una mini rassegna estiva (dal 21 giungo al 9 luglio). Solidarietà anche da parte del pubblico che pur a scatola chiusa ha proceduto a sottoscrivere l’abbonamento, senza versare denari che per ovvie ragioni non possono essere incassati.
L’avvio di stagione è pianificato per il 13 settembre con il direttore Vladimir Jurowski al fianco di Per Arne Glorvigen, fra i maggiori interpreti di bandoneon. Inaugurazione preceduta, per il secondo anno consecutivo, dal concerto straordinario alla Scala, il 9 settembre. Fra gli appuntamenti di punta segnaliamo quello del 6 dicembre con una prima esecuzione italiana di Sciarrino, l’esecuzione del Concerto in tono misolidio di Respighi affidata al pianista Olli Mustonen. La famiglia Rilling (padre e due figlie) è attesa per un tutto Mozart, e l’ultimo pargolo degli Järvi proporrà – fra l’altro – L’ascension di Messiaen. Nella rosa delle bacchette, Rudolf Barshai, Manfred Honeck, Marko Letonja, Leonard Slatkin, Vladimir Fedoseyev, Krzysztof Penderecki che dirige se stesso.

Quanto ai solisti, al bel parco pianisti si affiancano il violoncellista Enrico Dindo, il violista-direttore Yuri Bashmet, i violinisti Massimo Quarta e Domenico Nordico, ovviamente il solista residente Radovan Vlatkovic.

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