Non è bello sparare sul pianista. Meno che mai su orchestrali e coro, soprattutto se sono stati appena ingaggiati da Giorgio Napolitano, per suonare in onore del Papa: accadrà in Vaticano il prossimo 24 aprile. Ma nonostante la cortesia del capo dello Stato verso lOrchestra Verdi (presidente della Fondazione è Gianni Cervetti, suo vecchio compagno di avventure politiche), si fatica a capire perché il vicepremier Francesco Rutelli voglia lanciare tre milioni di euro nel buco nero della Verdi.
Il gesto (contenuto nel decreto Milleproroghe) è solo una piccola lusinga allorchestra sinfonica milanese, perché non risolve i suoi giganteschi problemi di bilancio (tra i 30 e i 38 milioni di euro i debiti calcolati per difetto dalla Price Waterhouse e resi noti già nel giugno scorso). Suona invece come unoffesa alle fondazioni che con tutto quel denaro organizzerebbero stagioni intere e a unorchestra come i Pomeriggi musicali che (sia pure di dimensioni ridotte e ambizioni più contenute) presenta bilanci in pareggio. Insomma, che senso ha mettere sul piatto milioni di euro che non si sa bene come saranno utilizzati perché i conti sono voragini aperte?
Comune, Provincia e Regione (mesi fa anche il ministero di Rutelli) hanno chiesto alla Verdi un piano finanziario certo, si era parlato di portare i libri in tribunale per poi costituire un nuovo soggetto e infatti nessuno dei tre enti ha in bilancio stanziamenti per la Verdi. Tra laltro, e non è dettaglio da poco, otto milioni di euro di buco sono i debiti che la Verdi ha con lEnpals: in soldoni, lOrchestra non ha mai pagato i contributi ai suoi musicisti.
In una lettera datata 15 gennaio e firmata Letizia Moratti, Filippo Penati, Roberto Formigoni, le istituzioni locali si meravigliano dellintenzione di Rutelli di stanziare fondi in assenza di un piano finanziario certo. La Regione si è dichiarata disponibile a fornire un supporto per certificare la situazione debitoria, sviluppare un progetto di risanamento e sulla base di questo prendere decisioni sui contributi. E invece arriva lo stanziamento incerto e una tantum, che ha il sapore amaro e inappagante della propaganda elettorale.
Il quadro tracciato dalla società Price Waterhouse (consulente di Rutelli) è sconfortante. Trenta- trentotto milioni di euro senza contare levasione Irap e le sanzioni amministrative per il ripianamento del debito con lerario e con lEnpals. In più le spese correnti, perché - sempre secondo Price Waterhouse - lorchestra costa 8 milioni di euro lanno (5 dei quali reperiti dalla Verdi stessa), a cui ne vanno aggiunti altri 2-3 per esercizio nellipotesi di un ripianamento dei debiti. Lunica voce sotto controllo riguarda la proprietà dellAuditorium.
Verdi, senza piani per ricoprire il buco i 3 milioni di Rutelli sono propaganda
In una lettera le «perplessità» di Moratti, Formigoni e Penati
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