Ho letto l’articolo sulla sua sospensione, e non mi sono potuto trattenere dallo scrivere. Ieri sera ho partecipato a un seminario sul giornalismo politico, indetto dal Pdl di Bergamo, ed ho posto la seguente domanda al mio interlocutore: «Ha senso di esistere l’Ordine dei Giornalisti alla luce di quanto è successo a Feltri? ».Ho spiegato che essendo iscritto all’Ordine degli ingegneri, non si è mai verificato che un collega venisse censurato e un altro sospeso per lo stesso «REATO ». Tutta la nostra solidarietà al direttore Feltri. Continua così. Hanno dimostrato di aver paura di te e cercano di imbavagliarti. Seguendo questa logica Corriere e Repubblica? Fernando Gramano e-mail
Caro Direttore chi le scrive è un affezionato lettore suo e del
Giornale e le voglio esprimere solidarietà contro la vergognosa
sospensione. Chissà cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato
un giornalista della cosiddetta stampa libera: manifestazioni di
piazza, girotondi, interpellanze parlamentari, monologhi televisioni
dei Travaglio, Santoro, Saviano e compagnia bella. Direttore non molli
la buona battaglia e speriamo che un giorno il buon Dio faccia il
miracolo e ci liberi di tutta questa immondizia. La sentenza contro di
lei è la prova che in Italia non esiste la libertà di stampa. Dalla
giustizia ai vari ordini, tutto è politicizzato. Ammiro il suo
coraggio e la sua onestà, cosa rara oggi. Continui su questa strada,
perché noi lettori le siamo vicini.
Marin Porcellana
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La invito ad insistere con i suoi editoriali contro quelle «penne»
antiberlusconiane che scrivono solo menzogne per non dire...
Pierluigi Cerasani
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Sono esterrefatto per quanto è successo, è questa la libertà di stampa
che l’Ordine dei giornalisti ci propina? Dobbiamo sopportare la
faziosità più becera dalla maggior parte dei giornali per non parlare
dei sempre più numerosi programmi della Rai (pagata con il canone)
ostili alla maggioranza. Ora hanno messo a tacere Vittorio Feltri la cui
serietà e professionalità è indiscutibile. Le esprimo la massima
solidarietà e spero di leggere, magari in forma di interviste, le sue
impressioni su quanto sta succedendo in politica in questo tormentato
periodo.
Giandomenico Papi
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Da lettore le chiedo di ospitare sul
Giornale ogni santo giorno, per tutto il periodo di mafiosa
sospensione inflitta a Vittorio Feltri,un’intervista. Sarà una
risposta alla cupola dell’Ordine per soddisfare il loro cinismo. Una
domanda: tutti parlano della Carta; perché non la utilizzate chiedendo
alla Corte Costituzionale la tutela della libertà di stampa. O almeno
la stessa Consulta dica se la Carta usata dall’Ordine dei giornalisti è
quella Costituzionale (a cui si dovrebbe attenere) o la carta
igienica per cui con o senza il controllo della Corte l’Ordine la può
usare come meglio crede?
Giuseppe Marino
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Caro Direttore è veramente una vergogna, viviamo in un Paese dove i
vili e i traditori rimangono sempre impuniti (vedi le ultime vicende
politiche) a dispetto delle persone leali coraggiose e che hanno come
unica loro filosofia il lavoro anziché le cialtronerie. Poi questi
Ordini Professionali... ma quando li sopprimono? A che cosa servono?
Perché gli conferiscono tanta importanza? Come è possibile che si
possano sostituire addirittura allo Stato e decidere chi può o non può
esercitare una professione costruita dopo anni ed anni di studio,
lavoro e sacrificio; non bastano i pm ed i tribunali? Ma perché nessuno
protesta? Che pecoroni di gente che siamo!
Gianna Lorella
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Caro Direttore, ho cercato in tutti modi di farle giungere i sentimenti
della personale amicizia e condivisione della enorme arrabbiatura, che
la Lsd (Libera stampa democratica) ha arrecato anche a lei, ma anche a
noi, suoi lettori. Questa sporcizia dei 400 pesi ed una misura, deve
avere termine. È incredibile, che «loro» autocelebrando le loro gesta
per decenni, autopremiandosi nelle varie manifestazioni letterarie,
televisive e quant’altro, sempre con i nostri soldi, riconoscono solo
se stessi, quali appartenenti a quei sinedri. Gli uomini liberi, no!
Non va, non può andare.
Beppe Donia
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Se Vittorio Feltri avesse esercitato la professione di giornalista negli
Usa, forse sarebbe stato uno dei concorrenti al Pulitzer, per come ha
sempre organizzato e condotto le sue campagne d’informazione (pensiamo a
quella contro i pedofili, per la quale fu sospeso dal «mirabolante »
Ordine dei giornalisti). Sempre alla ricerca dei fatti contro
l’ipocrisia,anche a costo d’incorrere in errori (salvo poi avere la
lealtà di dichiararli). Tutto l’opposto insomma del modello
giornalistico di «predicatore laico» molto in auge nel giornalismo
italiano, il cui unico intento non è quello di fornire conoscenze,
bensì quello di «educare» o fustigare le coscienze! Noi siamo convinti
che, alla fine, il modello vincente sarà quello che Feltri ha fortemente
contribuito a costruire e per questo vogliamo ringraziarlo: per aver
dato un grande contributo alla crescita realmente liberale del nostro
Paese.
Emma Stasio e Roberto Clemente
Roma
Sono disgustato dal comportamento dell’Ordine dei giornalisti nei
confronti di Vittorio Feltri. Sono un giornalista pubblicista da sette
anni, ma mi vergogno di far parte di un Ordine formato da ipocriti e
doppiopesisti: tappano la bocca a lei, ma non fanno nulla contro la Rai e
i giornali di sinistra, vere e proprie fabbriche di fango contro il
Governo democraticamente eletto da noi cittadini. Sono dalla sua parte,
come tutti i cittadini onesti che non hanno paura della verità.
Francesco Bardelli Feltri, viva il Giornale. Siete i migliori.
Francesco Bardelli
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Non mi stupisce più di tanto il bavaglio che imposto a Feltri, mi
stupisce e mi sorprende di più che non abbiano chiesto per lei il
confino. «Forza» con sincera simpatia e solidarietà .
Gianfranca e Piermario Costanzo
Torino
Sono alquanto disgustato dalla sentenza che la vede oggi imbavagliato.
Nell’esprimerle la mia grande stima e la mia solidarietà voglio anche
affermare che non sono per niente sorpreso da quanto accadutole e
accadutoci. Da tempo si cerca di zittire gli uomini liberi che non la
pensano come i poteri forti dello Stato (di diritto?) in cui viviamo.
Del resto ne sono prova i numerosi attentati che hanno purtroppo visto
coprotagonisti voci come lei. Forse non dovremmo annoverare tra quelli
subiti, anche quello di oggi? Non è un attentato alla libertà la sua
sospensione? Le rinnovo la mia calorosa stima e la spingo a continuare
la vera rivoluzione, quella sana, la nostra: la libertà! La mia
solidarietà per questa infame condanna che ci priverà della sua
lettura, ma non della sua guida, per 90 lunghi giorni. Giusto il
suggerimento: intervistatelo ogni giorno per tutti noi e sentiremo molto
meno la sua mancanza.
Claudio Mollica
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Direttore, sei una voce scomoda per il regime, quale esso sia, quindi un
baluardo della libertà. Destra e sinistra si stanno facendo sponda per
far fuori l’avversario comune? Ma che film è questo? Che cosa significa
che per Fini, Bersani è meglio di Berlusconi? Ti prego mettili alla
berlina come sai fare tu.
Alessandro Maneggia
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Leggo il Giornale da quando lo fondò Indro Montanelli, appassionandomi
per le sue battaglie per la libertà, contro il potere della
partitocrazia ( da cui fu poi adottato strumentalmente come paladino
del primo «antiberlusconismo »). Oggi tocca a te difendere la libertà
di stampa dai soprusi e dai luoghi comuni, dalle ipocrisie e dai falsi
moralismi di cui ancora oggi è piena la politica oltre che il costume
di tanti democratici solo a parole.Ti esprimo quindi la mia personale
solidarietà per l’inusitata censura imposta da quel falso democratico
Ordine unico dei giornalisti «arruolati » dal potere e quindi poco
liberi. Grazie per le tue battaglie in favore della libertà e della
coerenza, contro i luoghi comuni e le vigliaccherie.
Luciano Tigini
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Per favore combatta... Abbiamo bisogno di lei in questo momento in cui
la sinistra e Fini stanno facendo la rivoluzione. Ancora una volta
vogliono prendere il potere non attraverso il voto ma attraverso
manovre politiche. Dobbiamo lavorare per evitare i ribaltoni. Voglio
essere eventualmente sconfitto alle urne, non da manovrieri subdoli e
viscidi.
Flavio Manghi
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Egregio Direttore tutta la mia solidarietà e continui tranquillamente a
scrivere contro questa massa di ipocriti.
Cordialità da Prato, liberata dai Kompagni dopo 63 anni di ruberie.
Massimo Bechi
Prato
Caro Feltri, tutta la mia solidarietà. Invito tutti a fare dimostrazioni di contrarietà sul bavaglio e sul golpe inondando di e-mail o lettere il presidente Napolitano perché i vari Fini, Casini, Bersani stanno parlando a nome di tutti gli italiani ed è una truffa a tutti gli effetti. È ora che qualcuno di noi si svegli. Non sono frequentatore di stadi, ma si rende necessario gridare, con la forza della ragione, siamo in tanti e siamo con te. Vogliono metterci il bavaglio? Sappiano che non ce la faranno mai.
Vogliono fare il ribaltone? Sappiano che non riusciranno comunque a farci cambiare idea. Molte delle cose scritte dal Giornale sono da sottoscrivere e credo che, sotto sotto, siano condivise da molti altri giornali e giornalisti senza avere il medesimo coraggio.Guglielmo Saggioro e-mail
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