«Vergogna a me che voglio studiare?»

(...) Sinceramente parlando, io preferisco esprimere le mie idee in maniera civile e non andando in giro a fare del casino fine a se stesso, cosa evidentemente non condivisa da tutti.
Arriviamo al dunque. Riusciamo finalmente ad iniziare la lezione quando un omuncolo si presenta in aula invitandoci tutti ad uscire in manifestazione perché le lezioni erano bloccate (con quello che pago all'anno un individuo qualunque ha il potere di venire a bloccare una lezione?!). L'omuncolo non è stato ascoltato e tutto riprende, quando pochi minuti dopo si ripresenta, stavolta accompagnato dalla folla (anche questa con megafono) che inneggia al blocco delle lezioni; addirittura uno si è permesso di gridare: «Vergogna!», indirizzandosi a noi che studiavamo.

Vergogna a me? Che pago fior di tasse per seguire le lezioni e tu, lavativo casinista, ti permetti di dirmi vergogna perché mi rifiuto di fare del casino adempiendo invece al mio dovere di studente (nb: normalmente le lezioni le seguo svogliatamente, ma mai come oggi ho voluto fare lezione a tutti i costi!)?
In seguito ad una discussione nata tra un collega di giurisprudenza ed alcuni «protestanti», il professore cosa fa? Se ne va! Incredibile, ma è proprio così!
Quindi carissimo Direttore, cosa dobbiamo fare?
Chi è in grado di dar voce a noi povere minoranze, private del nostro diritto a fare lezione? Come Lei ben sa è dura parlare con quella gente, che, come di consueto, tende ad attaccare in massa chi prova ad affermare un'idea che diverge dalla loro.
Parli Lei al nostro posto che sicuramente ha più capacità e competenza per farlo! La ringrazio! Per motivi di «sicurezza personale» desidero restare anonimo!!!

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