«La verità nascosta in una cripta»

da Firenze

La soluzione del giallo della morte di Francesco I è dovuta anche alle indagini di Donatella Lippi, docente di storia della medicina all’Università di Firenze.
Che metodo ha utilizzato?
«Le fonti letterarie erano numerose e note da tempo. Le ho verificate tutte, poi ho estrapolato l’unico particolare che sembrava avere la forza dell’evidenza e cioè che, dopo la morte e l’autopsia, le loro viscere erano state sepolte nella cripta della chiesa di S. Maria a Bonistallo. La fonte è stata poi confermata da un documento di fine ’500: mi sono ritrovata a fare la detective».
Risultato?
«Dopo aver estratto montagne di detriti, li ho setacciati decine di volte, finché sono emersi due piccoli crocifissi in metallo. È stata la conferma che la fonte era esatta. Ma a me interessavano i resti dei visceri».
Li ha trovati?
«Certo.

Tre piccoli frammenti, il più grande era come una nocciola. Mi sembravano somiglianti a quelli nella cripta di Gian Gastone (durante la riesumazione del luglio 2004, ndr): a questo punto, ho seguito l’istinto. Le indagini successive mi hanno dato ragione».
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