Nella sua prima vita, quindi fino al settembre 2006, Antonello Manacorda era violinista. Poi è passato alla direzione d'orchestra: rimanendovi saldamente. Dal 2009 è infatti direttore stabile dell'Orchestra dei Pomeriggi Musicali, complesso che oggi (ore 21) e sabato (ore 17), al Dal Verme, dirige in un programma intrigante. Il Terzo e Sesto concerto Brandeburghese di Bach sono infatti accostati alla Quinta e Terza Kammermusik di Paul Hindemith, pagine per le quali sono stati individuati due solisti di lusso come la violista tedesca Diemut Poppen e il violoncellista Martin Loher.
Così, Manacorda, di Torino, 40 anni in questo 2010, non ha resistito alla sirena della direzione d'orchestra e ha detto un no secco allo strumento con cui è cresciuto. Il tutto siglato dalla resa del violino, un Ferdinando Gagliano, alla Fondazione Pro-Canale Peterlongo, l'istituzione che tra i pezzi forti annovera lo Stradivari 1702 che fu di David Ojstrach. Manacorda è uno dei pupilli del direttore d'orchestra Claudio Abbado, stupefatto della decisione netta di quel musicista che era cresciuto proprio tra le file delle orchestre da lui dirette. È stato infatti primo violino di spalla della Gustav Mahler Jugend Orchester, cioè la compagine voluta da Abbado, quindi della Mahler Chamber Orchestra, complesso da lui stesso fondato.
Anche Diemut Poppen, a un certo punto, abbandonò il violino a favore della viola, studiando con il gotha di questo strumento cioè Bruno Giuranna, Yuri Bashmet e Kim Kashkashian. È stata solista con direttori di classe suonando nelle sale che contano.
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