Roma - Dà più gusto sconfiggere Silvio Berlusconi o sconfiggere Massimo D’Alema? Per mezzo Pd la risposta è: D’Alema.
Al quale, peraltro, il trend interno al suo partito è ben noto. E infatti negli ultimi due giorni già si preparava all’onda d’urto pugliese che poteva di lì a poco investirlo, e spiegava: «Lo so che se vince Boccia avrà vinto lui, e che se perde daranno la colpa a me. Ma è giusto che chi ha la pelle più dura si assuma più rischi». Pelle dura, e il buen retiro del Copasir che lo attende.
Così ieri D’Alema è rimasto a Roma, ad aspettare a piè fermo una probabile disfatta. Sapendo bene che molti di coloro che - tra i quadri del Pd locale - nel segreto dell’urna hanno votato per Nichi Vendola hanno soprattutto votato contro di lui, contro quella «egemonia dalemiana» che secondo la parlamentare pugliese Cinzia Capano «va ridotta». A Bari come Roma.
La Direzione nazionale del Pd ,che si riunisce oggi, sarà il primo round del dopo-primarie. Ma dalla minoranza interna nessuno preannuncia sconquassi, per ora: «Fino alle Regionali saremo tutti abbottonati e diplomatici: i processi in campagna elettorale non si fanno», assicura un ex ministro, franceschiniano di rango. Lo scontro vero è rimandato al dopo voto, e i suoi esiti dipenderanno molto, ovviamente, dai risultati. Un Pd sotto il 30% e l’eventuale perdita delle regioni in bilico (Lazio, Piemonte, Puglia) avrebbe un prezzo molto alto per la leadership del Pd.
Ma in molti, già oggi, cominceranno a chiedere al segretario di modificare la rotta e di rendersi più autonomo dalla linea dalemiana, tornando in maggiore sintonia con quel mondo di centrosinistra che fa riferimento a Repubblica. Che non a caso da giorni, cavalcando il caso Vendola e sponsorizzando il governatore uscente contro il candidato di D’Alema Boccia, cannoneggia senza pietà il Pd. In privato, Bersani si sfoga innervosito: «Accusano noi di sottovalutare il pericolo Berlusconi e poi lavorano per indebolire il perno dell’alternativa». Ma intanto qualche piccola captatio benevolentiae verso quel mondo il segretario Pd ha iniziato a farla, moltiplicando i fronti di polemica frontale col governo e indurendo la linea sulla giustizia: «Non è immaginabile che il Pd possa fare da sponda a qualunque tipo di legge minimamente sospettabile di essere varata per risolvere i problemi del premier».
Nella direzione di oggi si inizieranno a regolare alcuni conti aperti: «L’ultima sfida ora è l’Umbria», dice il veltroniano Giorgio Tonini. La minoranza ha bloccato la ricandidatura di Rita Lorenzetti, vuole le primarie e ora tornerà alla carica. Ma la balcanizzazione dilaga ovunque all’interno del Pd, e un indebolimento del principale sponsor di Pierluigi Bersani e della sua strategia di intese con l’Udc si ripercuoterà inevitabilmente sul segretario. Peraltro, lo sconquasso del Pd pugliese ha messo in seria difficoltà anche Pier Ferdinando Casini: buona parte del partito guarda a destra e ha vissuto come una forzatura l’apertura al centrosinistra. E ora rinfaccia a Casini la «inaffidabilità» di un partner che non riesce neppure a risparmiare dal massacro il candidato su cui aveva trovato l’accordo con i centristi.
Saltata la Puglia, di «laboratori» del nuovo centro-sinistra col trattino rimangono in piedi solo la Liguria e poi il Piemonte, dove però la strada è molto in salita: la candidata, Mercedes Bresso, è molto più forte del leghista Roberto Cota, ma la sua coalizione è debole.
Gli oppositori di Bersani sognano: «Se si riuscisse a vincere in Puglia con Vendola e nel Lazio con la Bonino, sarebbe la débâcle totale della strategia dalemiana e la vittoria del partito nuovo, aperto, veltroniano insomma».
Intanto però, proprio nel Lazio, lo scontro tra dalemiani (alleati con gli ex Ppi, cui hanno offerto l’eventuale vice-presidenza della Regione) e franceschinian-veltroniani ha prodotto una vera e propria separazione, con i secondi che fondano i loro comitati elettorali autonomi pro-Bonino. Una sorta di mini-scissione, insomma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.