Il vero campione del mondo? Max Mosley

Davanti alle macchinette che facevano brum brum, re Juan Carlos di Spagna, re Gustavo di Svezia, il presidente del Kazakistan Nazarbajev e dieci ministri degli Esteri, compreso il nostro Franco Frattini. Sì, ma la F1? Cioè quelle cose lì, tipo gare, velocità, fuoriclasse, duelli e Ferrari e poesia a trecento allora? Tutti relegati in secondo per non dire terzo e quarto piano. Perché Abu Dhabi ha fatto le cose in grande e perché la Ferrari è sempre più nel 2010 visto che, nonostante i guai tecnici e il ritiro di Hamilton e della McLaren Mercedes (con Raikkonen 12° e Fisico 16°), non è riuscita a portare a casa quei due punticini necessari per il terzo posto costruttori gravido di un bonus di cinque milioni di dollari. Una corsa in bianco e nero nonostante i luccichii desertici perché ha vinto il talento tedesco Vettel davanti al compagno australe Webber, entrambi sulla veloce e bella monoposto bibita RedBull. A proposito della poesia perduta delle corse... Per dirla con Montezemolo e per estendere il concetto a tutta proprio tutta la F1: meno male che la stagione è finita!
FERRARI 5,5
Sarebbe stato tutta la vita 4 pieno senza l’acuto belga di Raikkonen. E senza, soprattutto, il dramma di Felipe Massa in Ungheria che ha fatto piombare la squadra in un buco nero che avrebbe inghiottito molti team blasonati. Invece Montezemolo e Domenicali hanno tenuto duro e salvato il salvabile.
RAIKKONEN 6,5
Ora saluta e dice: «Mi dispiace aver chiuso la mia storia in Ferrari con questo risultato...». Ma lo accompagnano troppi “se”. Se nel 2007 Massa non lo avesse aiutato, sarebbe campione del mondo? Se nel 2008 non si fosse addormentato per oltre metà anno, Hamilton sarebbe diventato campione del mondo? Se la Brawn Gp non avesse barato sul diffusore - complice la Fia di Mosley - e se la Ferrari non avesse sbagliato auto, sarebbe stato in grado di prendere per mano e tenere la squadra in lotta per il mondiale? Forse sì. L’autistico delle corse, l’uomo che non si accorge del mondo attorno, talentuoso com’è, sarebbe stato l’ideale per non soffrire i casini esterni. Ma l’auto non c’era.
MASSA 7
Perché ha visto la morte in faccia e perché non rinuncia mai. Quanto a prestazioni, finché ha corso, più o meno risultati alla Kimi.
BADOER-FISICHELLA 5
Perché uno ha avuto coraggio e pareva sputtanato per lentezza. E perché l’altro ha colto l’occasione inseguita una vita nel momento sbagliato. I problemi di Fisico hanno rivalutato il povero Badoer. Fisico che giustamente ieri ha detto: «Mi dispiace di non aver dimostrato pienamente il mio valore...».
BUTTON 6,5
Sei vittorie e un terzo posto nelle prime sette gare quando l’auto era vistosamente in vantaggio causa trucchi vari (diffusore furbetto). Braccino, tremori, menate mentali e zero vittorie nelle successive dieci. Non è da campione del mondo.
BARRICHELLO 7
Rubens è la cartina tornasole di questo campionato tarocco: se ha rischiato di vincere il titolo vuol dire che qualcosa non quadra.
VETTEL 8
Quattro vittorie, compresa l’ultima, stanno a dire che il ragazzino è il vice campione del mondo. E il fatto che la sua Red Bull sia stata progettata da quel genio di Newey non sminuisce il valore delle sue imprese, semmai strappa l’applauso per il signor Red Bull che il genio ingegnere l’ha messo sotto contratto.
WEBBER 7
Il canguro antipatico compagno di Vettel è stato stoico. Prime vittorie in carriera, per di più mezzo zoppo causa i ferri nella gamba cadeau dell’incidente in bici di neppure un anno fa.
HAMILTON 8
In questo momento è il più forte. Perché ha iniziato la stagione tra le polemiche (le bugie di Melbourne), perché è sopravvissuto allo stress e perché la McLaren stava più o meno come la Ferrari. Però ha preso per mano il team. Una delle cosette mancate alla Rossa.
ALONSO 6
Zero vittorie, non gli capitava da cinque anni. Unica attenuante: lo scandalo dell’incidente di Singapore 2008 che ha inguaiato Briatore e incasinato lui e il team. Dal 2010 andrà a colmare la lacuna Ferrari di cui si diceva: la mancanza di un pilota trascinatore.


BRIATORE SV
Per giudicarlo meglio attendere il verdetto della corte civile di Parigi dove ha fatto causa alla Fia per il verdetto Singapore-Piquet.
MOSLEY 10
Turiamoci il naso, ma per lui è d’obbligo il massimo voto. Ha letteralmente fatto tutto ciò che voleva. Vergogna.

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