Roma. Comandante Alessandro Cenci, responsabile naviganti Fit-Cisl, qual è la situazione in Alitalia?
«Il problema è lintegrazione con Air One. I contratti si stipulano attraverso una trattativa e non perché sono imposti dallalto».
In particolare?
«Air One aveva contratti migliori rispetto a quelli di Alitalia. Non si può stravolgere tutto. E soprattutto bisogna fare chiarezza sul destino di CityLiner e del comparto 737».
Alcune sigle chiedono la verifica degli accordi di Palazzo Chigi e nuove assunzioni.
«Cè una normale vita in azienda, solo che Alitalia interpreta in modo unilaterale le sue prerogative. Comunque, il vero nodo è capire quale sarà la rivisitazione del piano industriale alla luce del mutato scenario macroeconomico».
I piloti, inoltre, hanno avviato una battaglia per il miglioramento della sicurezza sui voli.
«È un discorso che stiamo affrontando con lEnac. Le estensioni dei tempi di servizio rendono i carichi di lavoro eccessivi e diminuiscono la capacità di far fronte a eventuali rischi. Voglio precisare che i voli sono sicuri, ma si stanno riducendo i margini per affrontare gli imprevisti. Dopo 12-13 ore di servizio la reattività di un equipaggio diminuisce. Sono dati scientifici a dimostrarlo».
Nellincontro del 10 settembre lad di Alitalia, Rocco Sabelli, ha annunciato il breakeven nel terzo trimestre dopo landamento positivo di giugno e luglio. Le vostre richieste includono anche miglioramenti retributivi?
«Siamo lieti che i conti vadano bene.
In che senso?
«Sul lungo raggio cè qualche carenza e si tende a delegare ad Air France. Dei 5 nuovi scali previsti è attivo solo Seoul che è operato via Parigi».
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