«È vero, sarà il derby della svolta Inter forte come il Milan anni ’90»

Buongiorno Mancini, lei che se ne intende, ci dica come finisce il derby?
Risata. «Visto che me ne intendo, le dico: non ne ho idea. Certo, con Ibrahimovic sarebbe stato diverso. Ma non è detto che il Milan non vinca. Anche se l’Inter sta meglio fisicamente e psicologicamente».
Un campionato e un derby all’ultimo respiro...
«Bellissimo: credo sia la prima volta, negli ultimi anni. Non ci sono soltanto Milan e Inter. Ci possono sperare pure Napoli e Udinese. E il derby è più bello: può cambiare il campionato».
Sarà derby della svolta?
«Credo di sì, per l’una o l’altra».
Ci siamo arrivati per una involuzione del Milan...
«Ha pagato gli infortuni dei giocatori, mancati nel momento delicato della stagione. Intendiamoci: il Milan ha fatto davvero bene, un calo ci può stare. Ed è ancora meritatamente in testa».
Prendiamo i tre casi: vince uno, vince l’altro, pari. Poi...?
«Con un pari, sarà sfida partita per partita fino al termine. Un successo del Milan servirà per prendere slancio e chiudere bene la stagione. Se vince l’Inter, per il Milan si farà difficile: anche se la Champions le porterà via energie. Però chi vince acquisisce energie positive, dunque...»
L’Inter, in Champions, fin dove arriva?
«È già in semifinale. Poi... Con le inglesi non sai mai».
Inter davvero forte?
«Assolutamente. Quella di questi anni è come il Milan di 15-20 anni fa o la Juve di Capello. Ha forza interiore, l’abitudine a vincere anche se non gioca bene. È in grado di cambiar sempre la partita. A livello psicologico, un atteggiamento dettato dalle vittorie come per la Juve di Capello».
Ma qualcosa è cambiato, rispetto all’inizio stagione...
«Benitez ha pagato i 7-8 giocatori infortunati. Così è difficile reggere confronti».
Invece questo non è più il Milan dell’inizio...
«Ibra è il giocatore che ti cambia la squadra. E si è visto. Però con Nesta e Thiago Silva, la difesa regge bene. E ora si fa sentire l’assenza di Pirlo».
Ibra mancherà nel derby...
«Vuol dire che Ibra sarà mancato per due partite? Perché a Palermo non avrebbero perso con lui in campo. Ripeto: è determinante. Non che gli altri non siano bravi, ma Ibra rende la squadra più forte».
La stanchezza gli ha giocato brutti scherzi, forse era meglio che Allegri lo tenesse in panchina contro il Bari?
«Difficile giudicare: un allenatore fa sempre gli interessi della squadra. Eppoi non è facile lasciar fuori Ibra in momenti così delicati. Anche se stanco, può farti vincere».
Così è stato peggio...
«E se Allegri lo avesse lasciato fuori? Sicuro che non ci sarebbero state critiche?».
Allegri o Leonardo: chi è più da derby?
«Leonardo lo ha già provato con il Milan. Tutti e due sono in grado di cambiare la partita».
In una sfida così conta di più la mano del tecnico?
«L’allenatore conta sempre. Nel derby non è importante giocar bene o giocare male: conta il risultato. E il tecnico può inventarsi qualcosa, usare un giocatore piuttosto che un altro: qualcosa di diverso da quanto ti aspetti».
Finora tra Cassano e Pazzini chi ha vinto il suo derby?
«Pazzini è stato bravissimo, ha segnato 5-6 gol decisivi. Cassano ha fatto cose importanti appena arrivato. Certo, i gol di Pazzini possono essere importanti per il futuro».
Cassano si è un po’ spento...
«C’è la ragione: è rimasto fermo un paio di mesi. Non è facile recuperare: ha pagato quello».
E se non fosse da grande squadra?
«No, è da grande squadra».
Gli uomini derby?
«Dico Inter e penso Eto’o. Nel Milan, Pato se sta bene».
Anche con Pato cominciano i dubbi: grande o incompiuto?
«Ha tutto, gli serve più continuità. Non dimentichiamo che è molto giovane, ma ha tutto per essere grande».
Leonardo all’Inter: come lo vede?
«Si, è stato strano vederlo dal Milan all’Inter. Ma è un bravo ragazzo, prima di tutto. Conosce il calcio e l’Inter è una squadra molto forte, specie ora che ha recuperato tanti giocatori».
Senta, se Allegri o Leo perdono il derby, eppoi lo scudetto, rischiano di perdere il posto?
«Che dire? In Italia succedono cose strane. Capita di essere licenziati pur vincendo. Ma non credo. Allegri ha un grande futuro. E Leo ha qualità».
Provi a giocare: regali un giocatore all’Inter e uno al Milan...
«All’Inter darei nessuno: è forte così. Al Milan servirebbe Ibra. Sarebbe stato bello vedere il derby con i migliori in campo. Non servono altri».
Che dice? Manca l’effetto Mourinho, nel senso di chiasso?
«Caratterialmente è mancato. Serve il battage, nei giorni che precedono la partita».
Gente che va, gente che viene. È possibile uno scambio Ibra- Balotelli fra Milan e Manchester City?
«Balotelli ha un contratto di 5 anni e rimarrà.

Spero in un buon comportamento da qui alla fine della stagione. E non credo che il Milan lasci andare via Ibrahimovic. Il City lavora per costruire una squadra forte. Non vendiamo i giocatori forti».
Anche se matti?
«I giocatori forti sono matti».

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