Egregio dottor Lussana, in questi giorni abbiamo appreso tutti la stessa notizia ma come al solito in due modi distinti e separati.È stata presentata la nuova legge finanziaria!
Ora, la versione del centro-destra è che ci sono meno introiti per gli Enti Locali ma concentrati nei punti in cui si può leggere la parola spreco. Invece il centro-sinistra fa passare la notizia come vera nei tagli ma verso i comparti sanità, sociale e servizi.Come al solito, il cittadino è disorientato e non sa a chi credere e si affida ad una delle due «verità» e precisamente a quella che cammina di pari passo al proprio credo politico. La cosa che più mi preoccupa è che, come da copione, i rappresentanti degli Enti locali (per la maggior parte di colore rosso), appena si vedono tolto qualche euro, partono con le minacce del tipo «
dobbiamo tagliare sui servizi
a pagare saranno i cittadini
» e giù così. È vero. Quando ci sono meno soldi, bisogna fare delle rinunce e, in una famiglia «sana», si comincia sempre dallammazza caffè in maniera da garantire comunque le «pietanze basilari».
Passando alla logica del ragionamento si deduce che se vengono tagliati dei soldi destinati agli sprechi, significa che si sprecano dei soldi.
Il messaggio che il governo con questi tagli vuole dare è che non ci possiamo più permettere di sprecare soldi pubblici e, questo messaggio è principalmente indirizzato agli Enti Locali «occupati» per la maggior parte dalla sinistra. Ergo sono cattivi amministratori capaci solo di aumentare le fila del «clientelismo». Adesso gli Enti Locali si troveranno a dover effettuare dei tagli e sicuramente non potranno operare nella direzione del ridimensionamento della spesa pubblica alle voci Sprechi ma al contrario manterranno i privilegi ai loro uomini politici e chiederanno più soldi ai loro cittadini. Spero che prima di tagliare le spese sulla sanità, sul sociale, sui servizi e/o sui trasporti, la Regione Liguria, per il tramite dellassessore Vesco, perda la memoria e ci dia un taglio a quella promessa di abbuonare laffitto ai no global dei centri sociali. Spero anche che la Regione Toscana, in virtù dei meno soldi che riceverà dallo Stato, non debba mandare a casa il loro «assessore al perdono» ma soprattutto che questi, se dovesse essere costretto a «chiudere», chiuda serenamente e perdonando. Spero di leggere dalle pagine del nostro Il Giornale che gli immobili comprati in Campania con i soldi pubblici di tutti i cittadini.
La lista degli sprechi sarebbe ancora lunga. Meno male che, bontà di chi attualmente gestisce questi Enti Locali, a noi comuni cittadini non ci è dato sapere.
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