Chiara Campo
Martedì prossimo, non un giorno di più. Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha convocato la giunta alle ore 16.30, e per allora la verifica di maggioranza dovrà essere chiusa. Un ultimatum indirizzato con tono sereno ma irremovibile alla Lega, se mai pensasse di tirare la corda ancora a lungo prima di trovare una soluzione alla crisi che ha investito la Cdl al Pirellone.
Dopo la sospensione dellassessore alla Sanità del Carroccio Alessandro Cè, la proposta rilanciata dalla Lega di sostituirlo con Roberto Maroni in un superassessorato che comprenda anche le deleghe di Giancarlo Abelli, tanto protetto dal governatore quanto osteggiato dal Carroccio, dopo il no di Forza Italia alla «provocazione», la ripicca della Lega che non ha votato in consiglio lassestamento di bilancio e lapertura ufficiale della verifica: un susseguirsi di eventi a cui il governatore intende mettere la parola fine non più tardi di martedì.
Anche ieri, ha precisato Formigoni, non ci sono state riunioni formali con i segretari regionali della maggioranza perché gli impegni parlamentari del leghista Giancarlo Giorgetti sono «molto pressanti». «Ma i contatti telefonici - ha precisato - sono proseguiti e hanno sostituito gli incontri personali. Non nascondo che però è passato un altro giorno, e si avvicina la data in cui si concluderà la verifica tra le forze della maggioranza».
La convocazione della giunta martedì prossimo, diramata ieri mattina dagli uffici del presidente, «è un fatto molto importante e significativo - ha sottolineato Formigoni -, una pietra fondamentale per la conclusione del lavoro di verifica, perché è una mia intenzione e responsabilità dare al consiglio regionale e ai cittadini lombardi in tempi brevi la parola definitiva su questa verifica». Il governatore ha anche riferito che prima di martedì ci sarà sicuramente un incontro tra tutti i partiti della coalizione. E ha anche ribadito che Maroni «sarebbe un ottimo assessore alla Sanità», non aprendo però alla possibilità che lattuale ministro si occupi anche della Famiglia, ruolo che compete oggi ad Abelli.
Il governatore lombardo ha tenuto a rassicurare invece già ieri la preoccupazione «legittima e fondata» dei dipendenti regionali, manifestata con una lettera firmata dai loro rappresentanti sindacali, che la mancata votazione dellassestamento di bilancio in aula potesse bloccare di fatto il pagamento degli stipendi ai lavoratori. «Assicuro con chiarezza - ha detto - che il giorno 27, come ogni mese, verranno corrisposti gli stipendi.
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