
Una lettera-provocazione al sindaco di Tel Aviv Ron Huldai. L'ha scritta il capogruppo della Lega Alessandro Verri (nella foto), dopo che la maggioranza in Consiglio due giorni fa ha votato un ordine del giorno che apre alla possibilità di sospendere il gemellaggio con Tel Aviv "nl caso di un significativo venir meno degli accordi di pace". Verri gli ricorda che "dal 1994 Milano è gemellata con la sua città. Era una città Medaglia d'oro al valore militare nella lotta contro i Mussolini e Hitler, contro i totalitarismi, contro l'antisemitismo. Milano oggi non è più quella città. Già prima del pogrom del 7 ottobre un avvocato ebreo è stato aggredito perché portava la kippah. E, dopo il 7 ottobre, nonostante un voto del Consiglio Comunale, non ha voluto ricordare Mahsa Amini, non ha voluto ricordare i fratellini Bibas, non vuole riconoscere il ruolo di Israele nel salvare i Drusi, nel combattere Hezbollah, gli Houthi, gli ayatollah iraniani. Anzi, per Israele ci sono solo critiche e lo si mette allo stesso livello dei terroristi di Hamas". Ora, prosegue la lettera, "dopo lunga discussione sulla interruzione del gemellaggio con la sua città si è approvato che ci sono delle condizioni per cui rimanga nello stesso provvedimento che apre a un gemellaggio con Gaza ora che è ancora sotto il dominio di Hamas. Egregio sindaco, dopo tutte questa scelte da comune antisemita, credo che sia Tel Aviv a dover mettere sotto esame Milano.
Dovrebbe essere lei, per tutelare il buon nome della sua città, a constatate che la nostra città non ha passato l'esame e rompere il gemellaggio. Passerà anche questa marea di antisemitismo. E tra 2 anni, quando si voterà" per il sindaco, e Verri vuol dare per scontata la vittoria del centrodestra, "potrà esserci di nuovo una amicizia tra Tel Aviv e Milano".