Versace rivede lutile, e vuole restare indipendente. Nessun progetto di vendita, né apertura ad altri investitori: così ha deciso la famiglia, ovvero Donatella Versace, la figlia Allegra e il fratello Santo. «Siamo molto soddisfatti di questi risultati - ha spiegato lad Gian Giacomo Ferraris -. La famiglia è concentrata a portare avanti questo piano e i tassi di crescita annuali a doppia cifra che prevediamo al 2014 li possiamo realizzare con le nostre energie», ha aggiunto. La maison italiana ha chiuso dunque lultimo esercizio con un utile netto di 8,5 milioni, in forte recupero dalla perdita di 21,7 milioni registrata nel 2010. I ricavi sono inoltre cresciuti del 16,4% a 340,2 milioni, dai 292,3 del 2010. Vola lEbitda, che ha raggiunto i 38,7 milioni, con una crescita del 73% rispetto ai 22,3 milioni nel 2010. Ormai sotto controllo il debito netto, sceso a 29,5 milioni, grazie alla forte generazione di cassa che ha anche permesso a Versace di ricominciare a investire per la crescita: 16 milioni nel 2011, destinati a crescere a 20 milioni nel 2012. «Quando abbiamo annunciato la ristrutturazione nel 2009 - ha detto ancora Ferraris - prevedevamo la redditività alla fine del 2011 e una crescita modesta dei ricavi. Siamo andati ben al di là delle previsioni».
«Apriremo presto un secondo negozio a Milano in corso Matteotti - aggiunge lad - e a settembre Versace parte con le-commerce. Non con una piattaforma esterna come Yoox: la gestiremo noi con i service solo per la parte di distribuzione», osserva il manager spiegando che «si parte con lEuropa, lAustralia e lAmerica con lidea di arrivare nei prossimi anni in Cina e nel Far East». Per quanto riguarda lanno in corso, Ferraris si è detto «cautamente» ottimista.
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