«Datemi un portiere che para e un centravanti che segna...» Il vecchio adagio di Nereo Rocco dà forza alle speranze della Samp di ribaltare il risultato di Brema, di ottenere a Marassi il passaporto per la Champions, di trasformare lappuntamento che vale una stagione dal rischio di fallimento al successo garantito. Perché la gara di Brema, se ha offerto un Cassano quantomeno sottotono, ha anche regalato un Curci che ha reagito da grande professionista alle prime critiche di stagione, e un Pazzini che quando cè da buttarla dentro non sbaglia mai più di una volta. Un portiere che para e un centravanti che segna.
E non è forse un caso se anche il sito ufficiale della Samp dedica ampio spazio a Gianluca Curci, di certo uno dei blucerchiati che più sono usciti a testa alta dalla trasferta tedesca. «La sconfitta ci ha lasciato lamaro in bocca per comè maturata - spiega il portiere attraverso le pagine web della società - Abbiamo giocato una buona gara, soprattutto nel primo tempo. Poi abbiamo avuto un quarto d'ora della ripresa in cui siamo andati in affanno: loro hanno alzato il ritmo e noi forse non abbiamo reagito con la giusta intensità: purtroppo in campo europeo gli errori si pagano a caro prezzo. Il rigore? L'avevo intuito, ma Frings ha angolato bene il pallone».
Ma la partita non è finita lì. A Brema è finito solo il primo «tempo». Ora la ripresa è a Marassi. E si riparte proprio dalle speranze regalate dal centravanti che segna. «Ha fatto un gol che vale doppio perché realizzato fuori casa, ma per comè arrivato mi verrebbe da dire che vale addirittura triplo - aggiunge Curci - Moralmente è stato fondamentale per noi e credo una bella mazzata per i nostri avversari, che al novantesimo credevano ormai di aver messo già al sicuro la qualificazione. A Brema ci siamo resi conto che ce la possiamo giocare alla pari col Werder». Senza contare che ieri per i tifosi della Samp è arrivata unaltra importante notizia, sempre relativa al centravanti che segna.
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