Toronto - L'economia globale resta fragile e vulnerabile. E la crisi economica mondiale ha compromesso alcuni obiettivi del Millennio, la strategia per la lotta alla povertà. Il G8 - si legge nella bozza finale del summit - si "svolge mentre il mondo inizia la sua fragile ripresa dalla più grande crisi economica da generazioni". "La crisi economica ha messo a nudo ed esacerbato vulnerabilità già insite nelle economie globali integrate, negli sforzi di sviluppo e nella sicurezza collettiva", rileva il G8 spiegando che "in un momento in cui la ripresa prende piede, ci troviamo a un crocevia: qui, la speranza e l'ottimismo nascenti possono essere incanalati verso la costruzione di società più sicure, eque, partecipative e sostenibili in tutto il mondo, prestando al contempo un'attenzione via via maggiore al miglioramento e alla valutazione efficace del benessere dei popoli".
Tassa sulle banche: opzione Applicare una tassa sulle banche é "opzione" che i paesi del G20 possono perseguire, ma ce ne sono alcuni che non sembrano intenzionati a farlo. Il G8 ribadisce anche l'appello a resistere alle pressioni protezionistiche.
Cina e yuan C'è apprezzamento per la decisione della Cina di rendere la propria valuta più flessibile e per gli sforzi verso un rafforzamento della domanda.
Pace e sicurezza globale Il G8 esprime "preoccupazione" per il programma nucleare iraniano e "deplora" gli attacchi navali della Nord Corea. E ribadisce la "profonda preoccupazione per le gravi minacce alla pace e alla sicurezza globali". Le insidie che derivano dalla "proliferazione delle armi di distruzione di massa, dal terrorismo, dalla criminalità organizzata internazionale (incluso il traffico di stupefacenti), dalla pirateria e dai conflitti etnici e politici interessano noi tutti" si legge nella bozza della dichiarazione del G8, approvata dai leader. "La prosperità, lo sviluppo e la sicurezza sono legati in maniera indissolubile; il benessere economico e la sicurezza dei nostri paesi e dei paesi di tutto il mondo sono quindi interdipendenti".
Caso Iran L'adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, della Risoluzione 1929, riflette - si legge nella bozza - "le preoccupazioni della comunità internazionale circa la questione nucleare iraniana, ed esortiamo tutti gli stati ad attuarla pienamente. Se, da un lato, riconosciamo il diritto dell'Iran a sviluppare un programma nucleare civile, dall'altro ribadiamo che tale diritto va di pari passo con una serie di obblighi internazionali a cui tutti gli stati, incluso l'Iran, devono adeguarsi". "Siamo profondamente preoccupati per la continua mancanza di trasparenza dell'Iran riguardo alle sue attività nucleari e alle sue manifeste intenzioni di continuare ed espandere l'arricchimento di uranio incluso fino a quasi il 20% in contrasto con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio dei Governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica", prosegue la bozza, esortando "l'Iran a tenere conto delle disposizioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Aiea".
Caso Corea del nord Il G8 "deplora" l'aggressione del 26 marzo che ha provocato l'affondamento della corvetta Cheonan, con la conseguente tragica perdita di 46 vite umane. Un incidente che "rappresenta una sfida per la pace e la sicurezza e la regione e non solo". "Condanniamo, in questo contesto, l'aggressione che ha portato all'affondamento del Cheonan" e - sottolineano i leader nella bozza - "chiediamo che la Repubblica Democratica Popolare di Corea si astenga dal commettere qualsiasi attacco o dal minacciare ostilità contro la Repubblica di Corea".
Via al G20 a Toronto Dopo la giornata del G8 a Huntsville, il testimone passa al G20 che vede i leader a Toronto confrontarsi sulla crisi, alla ricerca di una crescita sostenibile, stabile ed equilibrata. Un vertice, quello a 20, che si preannuncia teso. Con posizioni distanti, da una parte all'altra dell'oceano, sulle misure da mettere in campo per affrontare la crisi.
E con proposte di ricette - dalla scelta tra politiche di rigore sui conti o di rilancio della domanda alle tasse su banche e transizioni finanziarie - che, alla vigilia, inducono allo scetticismo sull'esito della riunione. Un mancato accordo che - é l'allarme lanciato ieri dall'Fmi - potrebbe creare una situazione in grado di mettere a rischio 30 milioni di posti lavoro e mettere in gioco 4mila miliardi di dollari di crescita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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