Vespa, Lambretta e Harley: a Novegro la moto si baratta

Chissà se la Moto Benelli modello anni Trenta ha trovato un nuovo padrone. O se il Garelli Mosquito del 1950 è stato scambiato con il Ciao svizzero del 1967 a forcella rigida. Le regole, qui a Novegro, sono quelle del baratto: ti do questo per avere quello. Così va avanti da anni la Mostra scambio di auto, moto e cicli d’epoca, organizzata al Parco esposizione in zona Idroscalo.
In principio era l’Autosogno, anno 1981. La prima mostra scambio organizzata a Novegro solo per una stretta cerchia di appassionati, soprattutto di macchine. Poi l’evento si è evoluto sino alle dimensioni attuali. Tanto che c’è chi arriva da Francia, Germania e Olanda per acquistare un motore o esporre i propri cimeli.
Quasi l’intera mostra è oggi dedicata alle due ruote. Cicli d’annata, ma non solo. Le moderne Kawasaki Ninja o Honda Cbr affiancano Moto Guzzi di più di 20 anni fa. E c’è chi che rende omaggio al modello preferito, come Il Motoclub XT500, che ha organizzato un’esibizione della mitica Yamaha in tutte le sue evoluzioni, dagli anni Settanta ai giorni nostri.
Il confine tra appassionati, clienti e rivenditori è sottile. Andrea Dominici è un ex motociclista. Dopo aver corso con il padre di Valentino Rossi, ha aperto una sua officina nelle Marche. Si occupa del restauro di Tm, moto da cross, e costruisce cavalletti artigianali. «Per me è lavoro, ma alla base c’è sicuramente una passione incredibile - dice mentre espone la sua mercanzia in bella mostra -. Sono qui con mio figlio e tre amici. Concludiamo qualche affare, ma se si conta che per essere qui perdiamo due giorni e che per ogni compravendita emettiamo regolare scontrino, si può capire come non veniamo esclusivamente per fare soldi».
Gli stand espongono di tutto. Volanti in legno pregiato, biciclette da corsa appartenute (sarà vero?) a Fiorenzo Magni, giubbotti alla Easy Rider, cinture con teschi e fibie per veri duri e puri. E pezzi di ricambio per ogni modello di Vespa, moto, Lambretta, scooter e via dicendo. «Io corro nel Campionato italiano della montagna - racconta Guido Testoni, di Como -. Ma sono anche un collezionista di pezzi di vario genere. Così quando c’è una fiera a portata di mano vengo a fare scambi con altri maniaci delle due ruote come me. Qualche soldino lo faccio pure, giusto per pagarmi le gomme per la prossima gara. Insomma, non è che diventiamo ricchi. E domani torno al mio lavoro da assicuratore».
La folla è eterogenea. Non ci sono solo biker con giubbotti di pelle e t-shirt nere. Laura Ravazza ha la classica faccia pulita della brava ragazza. Viene dal Canton Ticino, Svizzera. «Sono qui con mio padre per trovare qualche pezzo di ricambio raro per le mie vespe. Ne ho due, più una Lambretta. E tra poco me ne comprerò un’altra». Cristian Giordano cerca qualcosa per il suo T-Max, lo scooterone 500. «Sono venuto per curiosità. Poi se capita di concludere un buon affare, ben venga».
C’è chi però rimpiange il passato anche se non è proprio appassionato di moto e auto d’epoca. «Da 10 anni vengo qui a Novegro il sabato mattina per la mostra - dice Raimondo Di Sciacca -. È quasi un rito, ormai. Cerco pezzi per la mia Ducati Monster, ma non so se alla fine concluderò qualcosa. Una volta si facevano buoni scambi, forse perché si era meno e non c’erano rivenditori ufficiali, solo biker. Oggi è diventata invece una fiera commerciale. In tanti sono qui per fare soldi.

Punto».

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