Una rivoluzione alla quale stanno resistendo in pochi. Sono rimasti le bandiere, Volpi e Palombo, a dettare i ritmi del centrocampo e pochi altri. Tra quelli che hanno saputo meritarsi la riconferma, c'è anche Christian Maggio, 25 anni, arrivato in punta di piedi un anno fa e diventato uno dei perni dello scacchiere doriano. Ha convinto Novellino, che gli dato spazio e fiducia, ma soprattutto ha convinto la dirigenza che ha investito su di lui riscattando dalla Fiorentina la metà del cartellino.
«È da gennaio che speravo di poter rimanere a Genova e sono contentissimo della riconferma: era importante per me potermi consacrare in questa piazza».
Mercoledì inizia una nuova gestione per la Samp: via Novellino, c'è Mazzarri. Nostalgie?
«Sarei falso se dicessi che non mi dispiace non avere più l'allenatore che mi ha rilanciato. Mazzarri non lo conosco di persona, ma parla il suo curriculum».
Cambiano anche gli schemi dal rigido 4-4-2 al 3-4-3, variazioni nel suo gioco?
«Dovrò lavorare di più. Non avendo nessuno che mi copre dietro, avrò da fare attenzione anche alla fase difensiva. È uno schema con il quale mi sono già misurato in passato e non mi spaventa, può essere più divertente, basta sapere stare attenti».
La Sampdoria sta ancora operando per completare la rosa, ma il pezzo da novanta del mercato se l'è fatto sfuggire. Sentirete la mancanza di Quagliarella?
«Personalmente anche dal punto di vista umano, dato che è un amico: un ragazzo umile ed un ottimo compagno di squadra. Dispiace non averlo più con noi, poteva aiutarci ancora. Le cose che gli abbiamo visto fare lo scorso anno sono state grandiose. Sinceramente, avrei investito qualcosa in più su di lui».
La Samp perde tutti i suoi fantasisti, oltre a Quagliarella vi lascia Flachi.
«Qui siamo su un piano diverso, dispiace per la persona e per quello che gli è capitato».
In campo subito per l'Intertoto. Una grana o uno stimolo per voi giocatori?
«Uno stimolo sicuramente, perché c'è da guadagnare l'ingresso alla coppa Uefa a cui teniamo anche se a lungo andare potremmo pagare qualcosa. Con un giusto numero di giocatori in rosa e la preparazione adeguata possiamo farcela. L'importante è non essere contati come l'anno scorso quando ci siamo trovati, tra gennaio e maggio, ad essere sempre gli stessi in campo».
Questo sarà un campionato più difficile, tante squadre di valore e il derby da giocare.
«Dobbiamo lottare per un piazzamento europeo, dopo le grandi c'è anche la Samp. Il derby lo aspetto con ansia, Volpi mi ha raccontato di come si vive in città l'attesa e mi viene già la pelle d'oca: non vedo l'ora».
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