Non solo patentino. Ma anche responsabilità penale e civile sia in casa sia fuori per i padroni. E poi lotta al randagismo, ai combattimenti clandestini e ai canili lager grazie alle segnalazioni dei veterinari. Il pianeta canino non è solo fatto di disgrazie e di aggressioni. Ma davanti a una tragedia, come quella dellaltro giorno in cui un bimbo di 10 mesi è stato azzannato e ucciso dal mastino di casa, vicino a Roma, si tende a generalizzare e a fare speculazione politica. E il sottosegretario alla Salute Francesca Martini rinvia la strumentalizzazione al mittente, con sdegno.
Che idea si è fatta della tragedia avvenuta alle porte di Roma, con la morte di un bambino a causa dei morsi di un mastino napoletano?
«Siamo uniti al grande dolore di quella famiglia ma dobbiamo domandarci come mai un cane di 40 chili si aggirasse senza controllo del padrone alla presenza di un bambino accudito solo dalla nonna».
Dunque la responsabilità è del padrone?
«Non siamo certo noi i responsabili di comportamenti di un cane allinterno delle mura domestiche. Noi ci occupiamo della salute pubblica».
Però davanti a una disgrazia provocata da un cane sembra sempre che la responsabilità ricada addosso a lei che non vuole più adottare la lista delle razze pericolose.
«Certe speculazioni, anche a mezzo stampa, sono vergognose e sterili. E poi quella lista dei cani pericolosi non è servita a nulla, è stata puntualmente disattesa. Insomma lordinanza della Turco è inutile e non risolve il problema».
Qual è il problema?
«Basta un dato: le aggressioni dei cani avvengono per la gran parte dei casi nelle mura domestiche e a causa del randagismo».
Dunque la responsabilità di chi è?
«Dei sindaci che, soprattutto al Sud, si disinteressano totalmente del fenomeno del randagismo e del padrone del cane aggressivo che spesso viene trattato male oppure addestrato a reagire in modo violento in determinate situazioni».
E nel caso del mastino napoletano?
«La magistratura sta ravvisando una situazione di imperizia e di incuria. Devessere chiaro che del cane risponde sempre il padrone, sia fuori sia dentro le mura domestiche. Questo principio è molto chiaro nella mia ordinanza».
Quando verrà emanato questo documento?
«Entro la fine del mese».
Ci indichi le linee guida.
«Innanzitutto non ci saranno liste di cani aggressivi che non hanno alcuna validità scientifica. Ogni ministro che se ne occupa la accorcia e lallunga. Il che è assurdo».
Ma ci sarà il patentino.
«È unofferta formativa che sarà organizzata dai comuni. Chi partecipa riceverà un attestato. Ma sto pensando di renderlo obbligatorio per chi preferisce cani di una certa dimensione e potenza».
E gli addestratori che spesso incattiviscono i cani con i loro esercizi?
«Saranno vietate le tecniche che sviluppano laggressività. Basta manicotti e bastoni che stimolano lattacco».
Ma chi controlla questi signori?
«Confido nella deontologia professionale e nelle segnalazioni soprattutto da parte dei veterinari. Sono quasi tutti collegati in rete al ministero e grazie a loro ho scoperto situazioni agghiaccianti come un canile a Caserta dove i cani vivevano in un inferno».
Museruola e guinzaglio, quando e per chi?
«Guinzaglio per tutti e museruola a portata di mano, per quando ci sono altri cani, per le situazioni di affollamento. Insomma, è il padrone che deve valutare la situazione e se ne assume la responsabilità sia in sede penale sia in sede civile».
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