Cronaca locale

«Vetrine accese di notte? Sì ma aiutateci»

Chiara Campo

Vetrine accese anche di notte uguale più sicurezza. I commercianti raccolgono l’invito dell’assessore comunale Tiziana Maiolo a tenere i negozi illuminati e aperti fino a tardi per offrire «oasi di sicurezza» ai cittadini, specie alle donne che dopo i recenti casi di violenza hanno paura a girare sole la sera. Per passare dalla buona volontà alla pratica, però, chiedono incentivi fiscali. Che i negozi e i pubblici esercizi abbiano un ruolo strategico come deterrente alla microcriminalità ne è convinto il presidente dell’Unione del commercio Carlo Sangalli, che lo ha ribadito in più occasioni. «Guardiamo con attenzione alle misure che il Comune sta studiando», assicura il delegato dell’Unione al territorio Giorgio Montingelli, che però puntualizza: «Per convincere i negozianti a rafforzare l’illuminazione notturna delle vetrine bisogna intervenire sulla leva fiscale, con sgravi sulla tassa delle insegne e tariffe elettriche più convenienti nelle ore serali». Anche per avere le serrande alzate fino a tardi «occorre dare motivo ai commercianti per affrontare i costi onerosi del personale, perché i negozi, specie se sono piccoli, stanno aperti solo se c’è gente per strada, quindi bisogna organizzare un calendario di iniziative serali, come eventi sportivi, culturali, feste di quartiere, mercatini di antiquariato. E metropolitana e mezzi pubblici devono funzionare come in pieno giorno». A questo proposito, la Maiolo ha già anticipato che il Comune organizzerà serate-evento nei quartieri con cadenza settimanale. Montingelli invece si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «I negozianti - afferma - sono sempre chiamati a prestare soccorso, come rimedio per tutti i mali, ma vanno anche aiutati. Molte botteghe hanno chiuso in periferia per le scelte urbanistiche sbagliate assunte dalla passata amministrazione, da questa ci aspettiamo di essere presi in maggiore considerazione». E Maiolo, che oggi incontrerà i rappresentanti dell’Unione, assicura: «Investiremo di più sulle periferie, garantiremo che nella distribuzione dei fondi avranno una corsia preferenziale i giovani che vogliono ristrutturare bar e locali o aprire un’attività lontano dal centro. E il negozio deve diventare un “luogo amico”, sia di notte che di giorno. D’accordo a sconti fiscali per accendere più luci».
Le insegne e le vetrine illuminate, specie in periferia «rendono più fruibile una strada e facilitano le operazioni di controllo da parte delle forze dell’ordine - afferma il presidente della Commissione sicurezza di Confcommercio, Luca Squeri -. Tra negozianti e agenti va costruito un contatto operativo costante. E bisogna incentivare con canoni agevolati la presenza di negozi vicino alle fermate degli autobus e del metrò». Ben venga la collaborazione tra commercio e amministrazione, «ma il Comune deve anche fornire gli strumenti per supportare le ipotesi».

Per questo, dice Squeri, «promuoveremo un tavolo con sindaco, prefetto e questore per dare il via a una serie di iniziative per “Milano sicura”».

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