di Benny Casadei Lucchi
Il signor Seb Vettel è tornato alla vittoria. Il signor Vettel la passata stagione vinse con la bellezza di 256 punti il mondiale perso dalla Ferrari in quel di Abu Dhabi. Il signor Vettel, questanno, a sette gran premi dalla fine, gongola con limbarazzante bellezza di 259 punti in tasca. Novantadue in più del compagno Webber, con tutti gli altri rivali a più di cento. Ne vogliamo parlare?
Parliamone. Significa che dopo la vittoria di ieri, la numero diciassette in carriera, il mondiale non è chiuso bensì archiviato e blindato. Lo sa Seb e lo sanno gli altri piloti. Fateci caso: le gare questanno sono spettacolari perché, sì, ci sono le nuove regole e le nuove gomme, però lo spettacolo, negli ultimi Gp, è aumentato soprattutto perché tutti i piloti muniti di monoposto dignitose sanno che il mondiale è andato, il mondiale è di Vettel e consci di questo affrontano ogni gara alla va o la spacca, senza calcoli. Lo fa da tempo Hamilton - un fuoriclasse in tal senso - e lo fanno tutti, Alonso compreso che ci mette sempre lanima. Per lui parlano il quarto posto di ieri e il podio perso a tre giri dalla fine ad opera del sempre saggio e veloce Button.
Già, gare affrontate senza far calcoli. È questo che sta accadendo ed è a questo che devono affidarsi i tifosi di rosso vestiti. Perché fra due domeniche cè Monza e perché dobbiamo sperare che la delusione belga abbia tolto definitivamente dalla testa dei ferraristi lidea di un recupero mondiale allinsegna del «finché la matematica non ci dice no...». In questo modo, fra due settimane, a Monza, ogni pudore tecnico, ogni strategia meno aggressiva pensata per garantire non solo la vittoria ma anche punti nobili, verrà accantonata per offrire ad Alonso e a Massa la possibilità di una gara alla va o la spacca.
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