L'ultima volta che l'Az Alkmaar vinse il campionato olandese Ronald Reagan era appena stato eletto Presidente degli Stati Uniti d'America, la Commodore aveva messo in commercio un nuovo modello di home computer, il Vic-20, e in Italia veniva formato il primo governo Spadolini. Era il 1981. Ventotto anni dopo la storia si è ripetuta, con il club Alkmaar, cittadina del Noord Holland nota soprattutto per l'antichissima sagra del formaggio, di nuovo sul gradino più alto della Eredivisie olandese, notoriamente uno dei campionati più a senso unico d'Europa. A volte dunque ritornano. Non solo le squadre, ma anche gli allenatori. Quello dell'Az risponde al nome di Louis van Gaal, uno degli ultimi profeti del calcio totale made in Holland che negli anni Novanta conquistò la Champions League con l'Ajax dei vari Davids, Kluivert, Seedorf, Overmars, Van der Sar, Litmanen (1-0 in finale al Milan di Capello, stagione 94/95) prima di approdare a Barcellona e mettere in cassaforte altri due titoli nazionali. Poi, con l'avvento del nuovo millennio, il flusso magico sembrò esaurirsi: mancata qualificazione ai Mondiali 2002 con l'Olanda, mesto (e modesto) ritorno a Barcellona. Oggi si cambia registro.
L'Az Alkmaar è un club pressoché sconosciuto al di fuori dei confini d'Olanda, ma in realtà è una società abbiente (relativamente al contesto olandese) che da anni ha intrapreso un percorso di progressivo sviluppo finalizzato a trasformare il club in una big d'Olanda. Un progetto ambizioso varato sul finire degli anni Novanta dal presidente Dick Scheringa, proprietario dell'istituto di credito DSB Bank, e che fino ad oggi aveva regalato piazzamenti d'onore (semifinali di Coppa Uefa nel 2005, secondo posto in campionato nel 2006), fallendo però sempre il bersaglio grosso. Con Van Gaal è arrivata la quadratura del cerchio.
Il successo dell'Az rappresenta anche una lezione agli isterismi e alle fregole del tutto-e-subito che caratterizzano il calcio moderno. Due anni fa l'Az di Van Gaal aveva perso il campionato all'ultima giornata al termine di una strepitosa cavalcata; nel 2008 la stessa squadra aveva chiuso con un rovinoso 11° posto; l'attuale stagione era invece iniziata con due sconfitte consecutive. Risultati che non hanno mai fatto vacillare la fiducia di Scheringa nel progetto di Van Gaal, anche quando buona parte dei tifosi ne chiedeva l'esonero. Gli stessi che domenica si sono riversati nelle strade di Alkmaar per festeggiare un titolo nazionale conquistato, a dispetto della sconfitta casalinga (1-2) patita contro il Vitesse, con tre giornate di anticipo.
Del resto l'Az non è una squadra composta da illustri sconosciuti, annoverando in rosa diversi nazionali: olandesi (De Zeeuw, Schaars, Jaliens), belgi (Dembele - vicinissimo alla firma con un grande club italiano - Pocognoli, Martens), argentini (il portiere Romero), messicani (Moreno), estoni (Klavan) e marocchini (El Hamdaoui, capocannoniere del campionato).
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