Cronache

«Vi svelo la mia anima rock»

Approderà anche a Genova «Ivy I e II», la nuova spettacolare tournée di Elisa stasera al Teatro Carlo Felice. Il tour sta proseguendo il suo viaggio per l'Italia con grandissimo successo, inanellando un sold out dopo l'altro. Il concept del tour è stato curato personalmente dalla stessa artista che, tra arrangiamenti acustici ed un suggestivo coro di voci bianche, sul palco assieme alla sua band si mostra anche polistrumentista, regalando al pubblico oltre alla sua voce straordinaria anche coinvolgenti performance alla batteria, chitarra, flauto, percussioni e harmonium.
In un'atmosfera suggestiva e raffinata, in «Ivy I e II» Elisa presenta per la prima volta live i brani del suo ultimo album «Ivy», non trascurando però alcuni dei suoi più grandi successi, da «Luce» a «Broken», da «Almeno tu nell'universo» a «It is what it is», passando per «Ti vorrei sollevare» e «Dancing».
Il tutto mentre su un maxischermo posizionato alle spalle della cantautrice scorrono immagini avvolgenti di suggestivi spazi naturali. La natura appare incontaminata, talvolta inondata di luce, o appena percettibile tra le ombre di un crepuscolo d'inverno. Ruscelli, neve, ghiaccio e vento, e sole, luce, fuoco e terra in una sorta di giardino zen.
Con quali elementi ti presenterai a Genova: acqua o fuoco?
«Per questo tour ho predisposto un doppio spettacolo che richiama i due elementi della natura l'“acqua” ed il “fuoco”, da qui il nome “Ivy I e II”. A Genova, faremo un'unica tappa, in cui propenderemo per l'acqua, anche in onore di questa splendida città dal fascino misterioso che viene da un porto così importante. Punto di arrivo e partenza di tanti viaggi e viaggiatori. Sarà un concerto che partirà in sordina per poi crescere».
Perché la scelta di un doppio concerto?
«Perché i due elementi tra cui oscilla il mio tour riflettono in realtà le due anime che convivono in me: sono tranquilla ma anche scatenata, pronta ad esplodere. Questo si riflette anche nella mia musica: scrivo molte ballate, ma a volte viene fuori qualcosa di rock puro».
Il tema della natura domina su tutto: sul palco sei accompagnata da un grande schermo che proietta immagini di natura inviolata, fra ruscelli, neve o cortecce d'albero. Anche nel video canti in mezzo ad un bosco molto particolare.
«I live sono stati registrati nel percorso di arte e natura di Artesella in Trentino, sotto la regia di Danni Karlsson. Questo è un teatro vegetale all'aperto dove le opere d'arte sono fatte dagli elementi naturali: pietre, foglie, legni. Il cd, infatti, è solo metà del progetto “Ivy” in cui una parte importante è costituita anche dal video. Nel docu-film di 50 minuti, parlo della musica, delle canzoni, dell'album, delle emozioni che hanno caratterizzato il mio percorso artistico, in un viaggio che ripercorre le tappe di questa opera».
In radio trasmettono il tuo singolo «Sometime ago», un brano dai risvolti personali.
«“Sometime Ago” è un dialogo aperto e a posteriori con una persona scomparsa a me davvero cara, mio nonno, che mi ha lasciato una grande eredità. E, come una fonte di energia che si rigenera da sola, la conoscenza e la vita si tramandano di generazione in generazione.

Proprio come ha fatto lui con me».

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