Viaggi: Africa giù, su Grecia e Italia

«È il boom delle crociere nel Mediterraneo e al Nord. In nave il turista si sente sicuro». Ne sa qualcosa Silvia Conti della Meta Viaggi a Cadorna che fu uno dei primi tour operator a imbarcarsi sull’Achille Lauro nel primo giro di rilancio dopo l’attentato del 1985 e, passando dal Golfo della Sirte, corse il rischio di essere bombardata da Gheddafi, quando sferrò l’attacco contro Pantelleria e Siracusa. Lei è il simbolo del viaggiatore milanese: cambia meta, ma parte. «Viaggio, dunque sono» è il motto sotto il Duomo. Quindi, nonostante le guerre che hanno minato e falciano Paesi come l’Egitto, la Tunisia, la Libia che fino a ieri sono stati gli aurei lidi del nomadismo da diporto nostrano e dopo il disastro del Giappone, le vacanze mutano destinazione, ma resistono. Identificandosi come il lusso a cui, pur in tempo di crisi, è difficile rinunciare. «Dopo aver eliminato il Mar Rosso, i paesi Arabi in generale e soprattutto la Libia - continua la Conti - per gli imminenti periodi vacanzieri, pasquali o estivi, i miei clienti puntano su Corfù, Cefalonia, Lefkada, isole greche che non costano molto e sono di fronte alla Puglia. Emergono anche Creta e Rodi. Alcuni si sono buttati sul culturale, come Samarcanda, il grande sogno di Tamerlano. Quelli che possono, mirano ai Caraibi, tutti gli Stati Uniti e il Messico».
Conferma, invece, una certa ripresa dell’Egitto, Daniela Guzzi della Gattinoni Travel Network in via Orefici, un colosso di 154 filiali in tutta Italia. «In questo momento è importante il consiglio del consulente di viaggi. È vero che per Pasqua Dubai e Santo Domingo hanno superato il Mar Rosso, ma gli amanti di Sharm stanno vincendo la paura e si sono rituffati dentro i loro fondali preferiti». Ritorna alla grande anche il buon, antico viaggio in Italia grazie alla moda di una nuova sistemazione: la Mobil Home. «Sono casette prefabbricate nel centro di villaggi che presentano tutti i comfort di un’abitazione. Mete gettonate: Toscana e Puglia, in queste strutture che ospitano nuclei famigliari fino a sei componenti e costano 300 euro a persona per una settimana». Soluzione che consente di affrontare il Bel Paese, ritenuto il migliore ma troppo esoso nei costi.
«Tabù per tutto il 2011 rimane il Giappone. Avevamo venti viaggi di nozze prenotati per questo periodo. Li abbiamo dirottati verso Australia, Indonesia e Stati Uniti» conclude Daniela Guzzi. Se una certa fascia di turismo si fida del suo consulente, tanti milanesi d’altro canto si presentano in agenzia con un’idea netta: le coste del Nord Africa, no. Socialmente turbolente, non fanno per noi. Lo ribadisce Rita Carusillo della Zani Viaggi in Foro Buonaparte. «Cuba, Canarie e Baleari hanno sostituito Marocco e Tunisia. Su Sharm registriamo un rientro lento, ma importante. Perché il viaggiatore fa presto a dimenticare». In Italia si assiste a un rilancio della Sardegna che resta la chiara meta del desiderio, nonostante la pretesa esagerata nei confronti dei nostri portafogli. «La gente si lamenta, soprattutto dei prezzi dei traghetti, però alla fine prenota. Abbiamo spiagge insuperabili che non sono competitive nei costi rispetto all’estero».
E proprio per i cari, vecchi euro, da tenersi ancora più cari visti i tempi che corrono, la gente avverte la mancanza del Mar Rosso. «Il settore turistico risente di questa chiusura - conferma Marina D’Urzo di Solemania, in via Meda 5 -. Da quando l’Egitto è stato riaperto ai viaggi, ne abbiamo venduti soltanto due. Oggi dire Africa significa Kenia o Zanzibar. E c’è anche una salita di Capo Verde. Ma per Pasqua le acque più ambite restano quelle delle Canarie». E delle Baleari.

«Ci chiedono Maiorca, Ibiza, Formentera, oltre a tutte le isole della Grecia - afferma Ilenia Aloe della Bluvacanze in via dei Tulipani 18 -, escludendo a priori Egitto e Tunisia. Qualche nostalgico rischia, ma è veramente un numero esiguo rispetto agli anni passati».

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