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Un viaggio nei meandri del cervello. Così il mentalismo sostituisce l'illusionismo

Andrea Rizzolini, 25 anni (già campione italiano), sarà sul palco domani sera: "La magia? Si fa con le parole"

Un viaggio nei meandri del cervello. Così il mentalismo sostituisce l'illusionismo
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Messaggi subliminali, parole che conducono a pensieri, che a loro volta conducono a una "lettura del pensiero" che, in fondo, è solo illusionismo. Il mentalismo può sembrare un'arma di potere e di manipolazione, e forse in qualche modo potrebbe esserlo, ma quando si declina in spettacolo teatrale come nel caso di "TH!NK", in scena domani sera al Teatro Lirico allora è solo gioco collettivo. Protagonista di questo one man show "tra teatro, filosofia, letteratura e illusionismo" è Andrea Rizzolini, giovane milanese doc ("per arrivare al Lirico mi muoverò a piedi da casa"), laureato in filosofia del linguaggio, e naturalmente su Ludwig Wittgensttein, che ne fu il massimo esponente: "Il mentalismo spiega Rizzolini è una branca dell'illusionismo che utilizza le parole per creare le proprie illusioni. Gioca sulle aspettative e sui pregiudizi delle persone. Se l'illusionista classico utilizza specchi e doppi fondi per creare l'illusione che appaia un coniglio da un cappello, il mentalismo utilizza le parole per darti l'idea che il cappello sia vuoto, che ci sia un cappello e che e che da quel cappello apparirà un coniglio". Facile a spiegarsi ma, sul palcoscenico, "TH!NK" passerà ai fatti, e quelli cantano chiaro: "Sul palco - prosegue Rizzolini, 25 anni e già Campione italiano di questa disciplina affascinante coinvolgo almeno una ventina di spettatori, e prevedo anche dei momenti collettivi che prendono in causa tutta la platea. Ci sono telecamere che mostrano al pubblico le reazioni sul palco dei partecipanti". La teatralità e il racconto fanno parte integrante dello show: "Compresi di voler fare illusionismo quando vidi da bambino per la prima volta il grande David Copperfield spiega il giovane mentalista La sua ricetta spettacolare comprendeva la teatralità, il racconto. Perché il colpo di magia, se la vogliamo chiamare così, senza narrazione è poca cosa". Proiezioni video, oggetti, interazione col pubblico, "TH!NK" è un racconto che spinge anche ad aver fiducia e stima in quel portento che è la mente umana: "I mentalisti sono stati sempre capaci di portare il pubblico a domandarsi se quello che sta accadendo sul palco è vero e reale, oppure è soltanto un'illusione. Nel corso del tempo i mentalisti sono stati finti spiritisti, individui capaci di capire determinati dettagli di una persona e inscenare un contatto con un suo caro. Negli anni della Guerra Fredda il mentalismo è stato visto come un'arma da poter usare nell'eterna sfida tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Oggi il mentalismo vive, come idea, nelle serie tv come Stranger Things e The Mentalist". In soldoni? "Io spiega Rizzolini - non sono veramente capace di capire cosa pensa una persona o se mente a partire dal modo in cui risponde ad alcune domande". Spettatori tranquilli: nessuno svelerà a teatro l'esistenza di conti in Svizzera o amanti. Una curiosità: negli ultimi anni l'Italia è il Paese che ha conquistato più allori nelle competizioni internazionali di illusionismo: "Nel 2009 spiega Rizzolini l'intuizione di Andrea Baioni, presidente della Fism Federazione Internazionale delle Società Magiche, è stata quella di creare una squadra italiana, un gruppo di lavoro che lavorasse con regolarità e si preparasse per rappresentare la nostra nazione ai Campionati del Mondo.

Io sono il Capitano di questa nazionale, il Campione del mondo attuale, il secondo italiano nella storia, è Francesco Della Bona, che ho coinvolto nello spettacolo Incanti, che portammo a marzo scorso sempre qui al Lirico".

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