Viaggio nel fortino rosso, simbolo di una Liguria che si è tinta d’azzurro

«Spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza». Lo diceva Albert Einstein, ma Claudio Muzio, neo sindaco con 1903 voti di Casarza Ligure targata da oggi PdL, l'ha scritta sul suo blog, casarzaditutti.blogspot.com, e se l'è tenuta a mente in campagna elettorale. Un po' come quel «memento audere semper», ricordati di osare sempre, valido per lui e Giovanni Collorado, i consiglieri provinciali, l'uno An e poi Pdl, l'altro Udc e nuovo sindaco di Castiglione Chiavarese, che hanno capovolto l'andazzo incancrenito della Val Petronio, mandato a casa i «rossi» e agguantato la sedia di primi cittadini. Semplici, diretti, integri, vicini alla gente soprattutto: fanno crollare due feudi «sinistri» che più «sinistri» non si può, invertono le previsioni e colmano gap da paese dei sogni. Non la corsa di chi se la conta su con un «figurati se li scalzi, ma salviamo almeno la faccia».
Macchè, Muzio e Collorado non sono di quella pasta lì: si presentavano in due Comuni limitrofi da quasi vent'anni amministrati dal centro sinistra. La materia prima c'era tutta non per razzolare il voto della staffa o raschiare il barile. Solo l'umiltà di fotografare e confrontarsi con le persone, ascoltarle una per una, prendere appunti, introiettare e partire dalla politica della «ciappella». Basta linee guida bulgare, calate e calzate e giù la testa. Quelli di Casarza e Castiglione hanno fiutato l'aria e guardato al sodo. La linea del pensiero unico non tiene: tengono i fatti, le risposte, i bisogni. Ecco il signor Muzio, 54 anni, casarzese fino al midollo, già responsabile ufficio tributi e ufficio casa e attuale capo cancelliere del Giudice di pace a Sestri Levante. Dipendente di quel Comune di cui oggi è sindaco, è in aspettativa senza stipendio da due mesi e farà il primo cittadino a tempo pieno. Oltre naturalmente che il presidente della Commissione consiliare di garanzia in Provincia e il vice presidente della Commissione speciale rifiuti, «votato da tutte le forze politiche». Meccanismi amministrativi masticati da anni, s'è insediato, ha firmato il primo provvedimento e convocherà il consiglio entro dieci giorni dal voto. Con «una squadra rivoluzionaria e una grande sorpresa - annuncia Muzio - in linea con quel viaggiare gomito a gomito con la tua gente». Tira il fiato, «un'impresa titanica che ho ritenuto di fare - butta lì - Avevo la piena percezione dei problemi. Ed ecco la svolta, quella che i cittadini volevano». Vittoria tutt'altro che annunciata, sofferta e conquistata un centimetro alla volta, quelli che non perdi più; sotto i colpi dei sondaggi del centro sinistra con percentuali bulgare in favore del sindaco uscente e ricandidato Fabrizio Gallo. E qui il memento: gente con gli attributi che tappi la bocca alle sirene e squaderni quanto può. «Lo sconfitto Gallo ha liquidato questo voto come un salto nel buio - fa notare Muzio - Nel logo della mia lista Casarza in effetti è schizzata senza colore perché così era; alle spalle il nostro raggio di sole con tutto quello che sta a significare». Altro dettaglio numerico da incorniciare: Gallo nel 2004 incassò 2350 voti e la Cdl 780. Cinque anni dopo il ribaltone: «Ho vinto per 128 voti su Gallo - computa Muzio - ma ho colmato un gap di 1630 voti».
È l'urlo votato di una maggioranza silenziosa che schiva il muro e chiede dialogo, non solo grandi opere. Un po' quanto è accaduto in quel di Castiglione, borgo ben ancorato alle sue giunte rosse. Claudio Ricelli prima, Fausto Figone poi, e Ricelli che torna senza essersene mai andato, tranquillo e convinto di riprendersi il posto.
Il solco era quello, no? Che cosa mai poteva distogliere la gente della valle dalla piega a vapore della pressa? Collorado, e chi sennò. Da anni umile lavoratore della politica, consigliere comunale da 25 a Casarza, capogruppo UDC in consiglio provinciale, con la lista «Per Castiglione» acchiappa 541 preferenze contro le 489 di Ricelli. Successone, ma la vittoria arriva da lontano: «Da quando siamo stati eletti in Provincia - spiega Collorado - io e Muzio ci siamo da subito adoperati per la Val Petronio. Ho creato a Castiglione comitati di persone che rappresentassero le frazioni e da lì ho costruito la mia lista. Per la squadra, terrò conto dei voti e cercherò di recuperare come assessori figure competenti fra i non eletti. E penso a chi si dovrà occupare di bilancio e sicurezza». Il più votato Luigi De Vincenzi, poi la significativa presenza in lista degli avvocati Francesco Granara e Vittorio Petrocco, preziosi. «Nella giunta precedente tutte le deleghe erano praticamente in mano al vice - puntualizza Collorado - mica al sindaco Figone». Priorità: «Predisporre variante al piano regolatore per le aree pubbliche, parcheggi e recupero dei centri storici, attivandoci per ottenere finanziamenti».

Ma un fatto gli preme sottolineare: «Lo scriva: io sono qui, disponibile con tutti per cercare di trovare una soluzione ai problemi». È quel passo doppio della politica che molla balletti e belletti per farsi servizio. È questo che Muzio e Collorado hanno capito benissimo.

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