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La vicenda I progressisti pugliesi travolti da una «scossa» lunga 18 mesi

A pensarci oggi, l’inquietante profezia estiva di Massimo D’Alema («Ci saranno scosse, il Pd si tenga pronto») appare sempre più come un clamoroso autogol. Subito dopo infatti, a far rumore fu la storia della escort a Palazzo Grazioli, ma oggi appare chiaro che le quattro inchieste che stanno squassando la sanità pugliese, scuotono soprattutto il centrosinistra pugliese, colpito da accuse di corruzione sessuale e connivenze con gruppi d’affari a cui sarebbero stati elargiti appalti nel campo della Sanità. Nessuno potè fare a meno di notare il tempismo sospetto di D’Alema, ma l’avvio vero dell’inchiesta risale a molti mesi prima: è il febbraio 2008 quando il pm Desiré Digeronimo avvia l'inchiesta sulla sanità barese. Un anno dopo, iscritto al registro degli indagati, deciderà di dimettersi l'assessore alle Politiche della salute della Regione, Alberto Tedesco. A maggio spuntano i nomi di altri indagati eccellenti, due medici molto noti a Bari e i fratelli Giampaolo e Claudio Tarantini, accusati di gestire un giro di escort per ottenere favori dai politici pugliesi.

A fine giugno Vendola azzera l’intera giunta e poi se la prende col pm «strumento di una campagna politica» contro di lui. Due giorni fa le rivelazioni sui presunti favori sessuali offerti a due ex assessori della giunta Vendola. GIà diciotto mesi di inchieste in salsa barese, e gli scandali sembrano appena all’inizio.

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