Il vicepresidente del Cio: «Tibetani come i baschi»

da Madrid

Dalla Cina ai Paesi Baschi. A 18 settimane dall'inizio dei giochi olimpici di Pechino 2008 gaffe del vicepresidente del Comitato olimpico internazionale e presidente della Commissione di Coordinamento dei giochi di Pechino, Hein Verbruggen. Per ribadire l'apoliticità del Comitato, l'olandese ha finito con paragonare l’atteggiamento della Cina nei confronti del Tibet a quello delle autorità spagnole verso i Paesi Baschi spagnoli, provocando la dura reazione di Madrid e una imbarazzata precisazione del Cio da Losanna.
«Non spetta a noi fare commenti su questi temi». Così aveva iniziato Verbruggen un discorso pronunciato giovedì a Pechino riferendosi alle critiche internazionali sulla mancanza di diritti umani in Cina. «Se guardo le città candidate ai Giochi del 2016, il Comitato olimpico internazionale dovrebbe forse essere obbligato a parlare delle pretese dei Paesi Baschi di essere indipendenti dalla Spagna?», si era chiesto il presidente. «Allo stesso modo, visto che Chicago è candidata dobbiamo pronunciarsi su Guantanamo o sull’Irak?» ha detto l'olandese.
Il paragone tra una regione della Spagna con uno tra i più alti gradi di autonomia d'Europa ed il conquistato e represso Tibet, dove solo negli scorsi giorni sono morte almeno 19 persone (140 secondo fonti tibetane) è subito arrivato a Madrid.

Il ministro degli esteri Miguel Ángel Moratinos ha risposto immediatamente dicendo che «Verbruggen ha mescolato questioni completamente differenti» e che in Spagna la situazione «è chiarissima». Anche il Comitato olimpico internazionale ha dovuto rettificare la gaffe: «Non era un esempio ufficiale del Cio, ma un commento personale», hanno dichiarato fonti ufficiali da Losanna.

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