da Mosca
«Volete sapere chi ha ucciso Anna? Chi è veramente il colpevole? Io vi rispondo francamente: Vladimir Putin, il presidente della Federazione Russa». Sono parole di Alexander Litvinenko, lex agente segreto russo morto laltro giorno a Londra per avvelenamento, che era intervenuto il 19 ottobre al tributo per Anna Politkovskaya organizzato dal «Frontline club» di Londra. La giornalista russa, 48 anni, era stata assassinata 12 giorni prima, il 7 ottobre, nel suo appartamento moscovita
«Io vi racconto come sono andate le cose, e voi tirate pure le conclusioni», aveva detto. L'intervento di Litvinenko è stato registrato e da pochi giorni il video è sulla prima pagina del sito internet del club, che si batte per la libertà di espressione nel mondo. Un altro tassello che si aggiunge alla misteriosa vicenda che ha portato alla morte dell'ex colonnello del Kgb.
«Io e Anna eravamo amici da tre anni. Le ero molto vicino. Ogni volta che passava da Londra, ci vedevamo: veniva a casa mia, conosceva mia moglie, mio figlio», dice Litvinenko nel video. E prosegue: «Ho lavorato sul caso, e ho recuperato un certo numero di prove sul suo omicidio. Le ho fatte avere agli organi competenti, in Russia. Litvinenko parla delle conversazioni con Anna e dei suoi timori: «Dopo che il libro La Russia di Putin era stato pubblicato, mi ha detto di aver ricevuto un numero di minacce sempre crescenti. Minacce che provenivano direttamente dal Cremlino».
Continua Litvinenko: «Anna mi ha detto che gli avvertimenti passavano da Irina Kamada: Anna e lei erano amiche, Irina frequentava il Cremlino e le ha detto che le minacce arrivavano direttamente da Putin». Ancora: «Durante uno dei nostri ultimi incontri, lei mi ha chiesto : Pensi che possano uccidermi?.
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