Passi avanti nellendoscopia digestiva. Questa tecnica diagnostica e terapeutica è in continuo miglioramento, sempre meno invasiva e sempre più importante nella gestione delle patologie del tubo digerente. «Uno dei principali campi di applicazione dellendoscopia è senza dubbio quello oncologico», spiega il dottor Alessandro Repici, gastroenterologo e responsabile del servizio di endoscopia digestiva presso lIstituto clinico Humanitas (IRCCS). «Si punta alla diagnosi precoce e all asportazione di alterazioni pre-neoplastiche del tubo digerente: lesioni che hanno una potenzialità maligna ma, se individuate ed eliminate, consentono una prevenzione completa di tumori». Oggi si contano circa 300 mila nuovi casi allanno di tumore del colon-retto, nel mondo occidentale. Il 25 per cento di questi diagnosticati in fase già avanzata. «Si è visto dai programmi di screening, che i pazienti identificati come a rischio, quando vengono sottoposti alla colonscopia rivelano unelevata percentuale di lesioni», afferma Repici, ricercatore di queste tematiche e attivo nei progetti di ricerca in ambito endoscopico e gastroenterologico. «Oggi abbiamo a disposizione nuovi sistemi di visione che utilizzano una tecnologia avanzata con i quali riusciamo ad identificare anche lesioni precancerose di pochi millimetri ed a vedere quali di queste alterazioni potranno evolvere nel tempo in un tumore, oppure rimanere benigne». La capacità diagnostica è migliorata notevolmente in questi anni ed è diventata anche molto meno invasiva. «Stiamo facendo ricerca anche in questo ambito per sviluppare una video capsula che consenta di fare la colonscopia ed esplorare il colon senza necessità di introdurre i tubi degli endoscopi attraverso il retto. Questa tecnica non invasiva consente però di fare la diagnosi ma non permette di eseguire interventi di tipo operativo». In realtà il vero passo in avanti si avrà fra qualche anno quando arriverà una capsula endoscopica più potente che consentirà di eseguire lindagine diagnostica e lesplorazione completa dallesofago fino al retto, senza nessuna interruzione. «Stiamo lavorando su nuove metodiche giapponesi che permettono di asportare in modo radicale anche le lesioni neoplastiche superficiali del colon».
Questa settimana a Verona, al XVI congresso nazionale delle malattie digestive, Repici e il suo gruppo presenterà un nuovo protocollo di farmaci, il primo italiano, che consente al paziente una sedazione in grande sicurezza e senza dolore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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