Roma - Nuova iniziativa legale del Codacons contro i videogiochi violenti e diseducativi e a tutela dei minori. L’associazione ha infatti presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica e ha chiesto il sequestro del gioco Grand Theft Auto IV, che negli Stati Uniti ha stabilito numerosi record di vendite, messo in vendita in Italia in questi giorni.
La carriera criminale Secondo il Codacons, il videogioco consente ai giocatori di calarsi in un personaggio che deve sviluppare una carriera nel mondo criminale di una città, Liberty City, che riproduce fedelmente New York. "Già solamente l’oggetto della missione principale del gioco, quello di diventare un capo clan mafioso, potrebbe suscitare qualche perplessità, ma ciò che lascia veramente strabiliati sono i metodi che i programmatori hanno messo a disposizione dei giocatori per raggiungere lo scopo prefissato". Infatti, utilizzando il videogame, ci si rende immediatamente conto che lo stesso altro non è che un susseguirsi di atrocità e di scene scioccanti, con il rischio di creare un pericoloso indotto psicologico in coloro che giocano.
Violenza senza soluzione di continuità In Gta, prosegue il Codacons, si assiste a stupri, omicidi, pestaggi, e prostituzione, "il tutto senza soluzione di continuità". Appare chiaro come tale martellante messaggio possa creare degli effetti nella psiche dei giocatori. Tale rischio, peraltro, è stato evidenziato anche dagli stessi produttori del gioco i quali, sulla confezione, hanno apposto il marchio Pegi che sconsiglia Grand Theft Auto IV ai minori di 18 anni, evidenziando come all’interno del videogame vi siano scene di violenza, sessualmente esplicite ed un linguaggio decisamente volgare. Nonostante il divieto, dalle statistiche pubblicate da autorevoli giornali specializzati nel settore ludico emerge la circostanza che il 78% di coloro che utilizzano videogame sono minorenni, categoria che certamente risulta maggiormente influenzabile rispetto alla tipologia di messaggi contenuti in questi videogame.
L'esposto del Codacons L’associazione ha presentato un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia, in cui si chiede di aprire indagini alla luce del possibile reato di istigazione a delinquere (art. 414 c.p).
"Questa fattispecie - spiega il presidente Carlo Rienzi - consiste in un reato di mero pericolo che si configura ogni qualvolta un comportamento, uno scritto o una dichiarazione (intesi in senso lato) possano indurre una persona a commettere un delitto o istigandolo direttamente ovvero agevolandole la commissione affievolendo i freni inibitori. Per tale motivo - conclude Rienzi - abbiamo anche chiesto alle Procure di valutare la necessità di sequestrare il videogioco in questione in tutta Italia, a tutela della salute mentale dei minori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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