da Vienna
Resta per il momento in carcere lo storico britannico David Irving, arrestato in Austria l11 novembre scorso in base un mandato del 1989 per reato di apologia del nazismo.
Ieri, in una udienza al tribunale penale regionale di Vienna in presenza dellaccusato, del suo legale e del procuratore, il giudice delle indagini preliminari, Peter Seda, ha deciso di confermare lo stato di arresto. Il giudice ha motivato la sua decisione con il timore di fuga del 67enne cittadino britannico e la sua recidività.
Lavvocato di Irving, Elmar Kresbach, ha criticato la decisione, definendola «sbagliata» per varie ragioni. Innanzitutto perché il reato risale a 16 anni fa. Poi perché il suo assistito si è nel frattempo distanziato dalle sue tesi che negavano lesistenza dellOlocausto.
Nei giorni scorsi lo stesso legale aveva annunciato che Irving, dopo ricerche negli archivi di Mosca, aveva trovato dei documenti che lo avevano convinto dellesistenza della Shoa. Inoltre, per ottenere la scarcerazione, lavvocato aveva proposto una cauzione fra i 10.000 e i 20.000 dollari.
Secondo lavvocato, la decisione di non liberare Irving è politica: dopo la vicenda delle sanzioni Ue allAustria nel 2000 per lingresso nel governo del partito liberal nazionalista di Jörg Haider, si vuole lanciare ora il messaggio «vedete quanto siamo forti», ha detto Kresbach, arrestiamo anche un estremista inglese e lo processiamo. Il legale ha peraltro detto che Irving ha reagito alla decisione del giudice in modo «calmo, composto»: «Non è uno stupido, ha capito benissimo il suo valore politico».
Adesso, in mancanza di un ricorso contro larresto e laccusa (Irving ha tempo 15 giorni, ma dalle parole del suo difensore pare improbabile), lo storico britannico resterà in prigione. Verrà celebrato per direttissima un processo in Corte dassise forse già allinizio dellanno prossimo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.