All'inizio fu Antonio Campo dell'Orto. Il direttore generale disse: «Via la cronaca nera dai programmi della domenica, semplicemente perché non è un giorno come gli altri». E così fu.
Poi venne Maurizio Costanzo, autore di Domenica In, che proprio a questo giornale fece notare l'incongruenza: «Se il problema sono linguaggio e contenuti, allora via la cronaca nera anche dai programmi pomeridiani, specie quelli collocati nella fascia 16-19,30». Michele Anzaldi, deputato Pd e segretario della Vigilanza Rai ad Avvenire aggiunse: «L'interrogativo di Costanzo è sacrosanto, la fascia protetta dalle 16 alle 19 vale per tutti i giorni». In attesa della presentazione dei palinsesti, si intravede lo spirito della nuova Rai, quella vagheggiata da chi doveva cambiare verso. Via i talk show politici (Virus di Nicola Porro) e i conduttori (Massimo Giannini di Ballarò) sgraditi al premier.
Via anche le notizie di cronaca nera, che disturbano la quiete sonnolenta e le certezze dell'abbonato. Finalmente la Rai sarà soltanto notizie (comode) e buonumore. E gli abbonati felici perché tutto andrà bene finché ci sarà il caro leader Matteo Renzi.
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