Era proprio destino che con le rapine lui non «ci azzeccasse» granché: un paio di mesi fa era stato bloccato dal farmacista appena assaltato e si era messo a piangere. Ieri si è preso una pistolettata che gli ha reciso larteria femorale e per poco non muore dissanguato. Giulio Mandriani Zanchin, nato 42 anni fa a Bresso, ha diviso la sua vita tra Sardegna e Milano. Pluripregiudicato, tossicodipendente, forse anche sieropositivo, è una sorta di mina vagante pronto a tutto pur di raggranellare qualche euro.
Ieri dunque ci ha provato con un assalto in banca, lAgricola Mantovana di largo Cairoli per la precisione. Ma si fa subito notare: alcuni negozianti lo vedono arrivare poco dopo le 8 e «consumare» nervosamente il marciapiede. Una mezzora per trovare il coraggio, poi dentro armato di una siringa piena di liquido rosso, forse sangue.
Raggranella seimila euro quindi tenta la fuga. Incrocia però Arsenio Terranova, suo coetaneo, guardia giurata preso la «Vigilanza Ambrosiana». Luomo, in divisa, con la pistola al fianco, ha appena terminato il suo turno di notte e sta andando in banca per unoperazione. Appena lo vede capisce cosè successo e tenta di bloccarlo. Ne nasce una breve colluttazione, il bandito si divincola e parte di corsa. Il vigilantes estrae larma e tira il grilletto. Quante volte? Sembra tre, anche in questo caso però gli investigatori rimangono sul vago.
I proiettili sibilano, uno si perde, un altro centra il bauletto di una moto parcheggiata, il terzo azzoppa il bandito che rotola a terra. Il colpo recide larteria femorale. Per fortuna lambulanza arriva nel giro di pochi secondi, tampona la ferita, stabilizza luomo e lo porta al Policlinico. Qui viene operato durgenza e ricoverato in prognosi riservata, anche se non dovrebbe correre pericolo di vita.
La guardia giurata viene sentita dagli investigatori che stanno preparando la relazione da consegnare al pm Filippo La Manna, cui spetterà il compito di prendere eventuali decisioni contro Zanchin. Ma forse anche contro Terranova, che avrebbe sparato alle spalle a un uomo disarmato e in fuga, anche se mirando basso. Molte le cose da chiarire poi, come la natura del liquido rosso nella siringa: se è sangue e se è infetto, il rapinatore sarebbe infatti sieropositivo. Molte risposte arriveranno da Sassari, dove il bandito ha passato la maggior parte della sua vita, compreso il curioso colpo tentato in una farmacia il 25 marzo, camuffato con il passamontagna e armato di punteruolo. Il dottore reagisce, gli strappa passamontagna e punteruolo, poi lo blocca insieme ad alcuni passanti. Zanchin si getta a terra piangente, supplicando.
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