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Vigilanza Rai, domani il voto sul cda: Petruccioli a rischio

Domani la commissione parlamentare di Vigilanza voterà le risoluzioni sul consiglio di amministrazione della Rai. L'esponente radicale Beltrandicerca i voti del centrodestra per ottenere le dimissioni del presidente

Vigilanza Rai, domani il voto sul cda: Petruccioli a rischio

Roma - Domani la commissione parlamentare di Vigilanza voterà le risoluzioni sul consiglio di amministrazione della Rai. I testi che saranno sottoposti alla votazione dovrebbero essere tre, uno a firma dell’esponente radicale Marco Beltrandi, uno della Cdl firmato da Rodolfo de Laurentiiis (Udc) e uno dell’Ulivo a firma di Fabrizio Morri. I testi potranno essere modificati con emendamenti che potranno essere presentati fino a domani alle ore 12.

La novità odierna è che Beltrandi ha presentato una nuova formulazione della sua risoluzione che punta esplicitamente a far confluire sul suo documento i voti del centrodestra. L’esponente radicale ha abbandonato la posizione di un esclusivo azzeramento dell’intero cda di viale Mazzini, proponendo in alternativa "quantomeno le dimissioni del suo presidente". Proprio quello che chiede la risoluzione della cdl che non vuole mandare ’a casà tutto il consiglio ma punta ad un cambio alla presidenza, in base al fatto che la sostituzione di Angelo Maria Petroni con Fabiano Fabiani, operata dall’azionista Tesoro, ha modificato gli equilibri all’interno del cda.

Sulla carta la risoluzione Beltrami ha i numeri per un voto in favore delle dimissioni di Petruccioli: il proponente assicura infatti di avere l’appoggio di due esponenti dell’Udeur, del senatore Willer Bordon, e dell’esponente dell’Idv, Egidio Pedrini, a cui si potrebbero aggiungere, come detto, i 17 voti dei commissari della Cdl (i membri della Vigilanza sono in totale 40). Si tratta di numeri tutti da verificare durante la votazione di domani, ma in teoria c’è una maggioranza che potrebbe chiedere le dimissioni di Petruccioli.

Peraltro il presidente della commissione, Mario Landolfi ha deciso di far votare per prima proprio la risoluzione Beltrandi, quindi si saprà subito se questa alleanza trasversale anti-Petruccioli esiste davvero.

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