Vigili, Catanzaro «conquista» il comando

Claudia Passa

Sarà pure una soluzione transitoria, sarà pure un incarico «ad interim», sarà pure un atto per far fronte a precise prescrizioni di legge. Ma una delle prime decisioni assunte da Walter Veltroni non appena riconfermato in Campidoglio ha dell’epocale, comunque la si consideri. Giovanni Catanzaro, finora numero due del Corpo, è il comandante della Polizia municipale. Con decorrenza immediata e non oltre il prossimo 31 luglio. Poi si vedrà.
Il diretto interessato, più volte negli anni addietro arrivato a un passo dalla poltrona apicale dei vigili urbani, ha tenuto a comunicare la notizia a tutti i gruppi e le unità operative della Municipale. «Per opportuna conoscenza - si legge in una lettera (protocollo 54913) - si trasmette l’Ordinanza del Sindaco n. 138 del 5 giugno 2006 con la quale, con decorrenza immediata e, comunque, non oltre il 31 luglio 2006, è conferito al sottoscritto l’incarico “ad interim” di Comandante del Corpo di Polizia municipale». Firmato, il «comandante interinale» Giovanni Catanzaro. Segue l’ordinanza di Veltroni, cofirmata dal segretario generale Vincenzo Gagliani Caputo, in cui si fa cenno all’articolo 110 del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali. Ovvero alle norme che disciplinano l’assunzione di dirigenti a tempo determinato, i cui contratti non possono superare il mandato elettivo del sindaco in carica.
È il caso di Aldo Zanetti, «strappato» nel 2001 da Veltroni alla guida dei vigili urbani di Bologna. Il quale, contattato dal Giornale, dipinge la cessazione del suo incarico e la nomina di Catanzaro - che in passato sarebbe stato almeno in un’occasione sul punto di «fargli le scarpe» - come «un fatto normalissimo, previsto dalla legge per tutti i dirigenti a tempo determinato, me compreso. Il mio contratto - spiega Zanetti - è scaduto, secondo legge, con la carica del vecchio sindaco Walter Veltroni. Il nuovo sindaco si chiama Walter Veltroni e deve designare la Giunta, consultare i sindacati, parlare con gli assessori e solo in seguito decidere chi nominare. Nel frattempo, l’incarico viene assegnato a un dipendente a tempo indeterminato». Che nel caso in specie è Giovanni Catanzaro, giacché il Campidoglio ha ritenuto di conferire gli incarichi ad interim - in caso di «vacanza della posizione apicale» - ai «dirigenti sub apicali della struttura interessata».
Fino a che punto l’incarico ad interim a Catanzaro si risolverà in una semplice «reggenza» in attesa di nuove determinazioni, sarà il tempo a dirlo. Prima delle elezioni, dalle parti di via della Consolazione veniva data come probabile la riconferma di Zanetti in attesa che arrivasse il momento per la nomina di uno dei giovani dirigenti considerati più «promettenti»: Angelo Moretti (XIII gruppo) o Donatella Scafati (II gruppo), ad esempio. Oppure Carlo Buttarelli, comandante del Git, e Angelo Giuliani, a capo del I gruppo. Questi ultimi, nei rispettivi ruoli, entrambi successori di Catanzaro. Ma (stando a quanto riferiscono i bene informati) divisi nei rapporti col predecessore, che sarebbero molto buoni nel caso di Buttarelli, un po’ meno per quanto riguarda Giuliani, che dall’attuale comandante ad interim ha rilevato nel 2002 la poltrona più alta di via Montecatini, dove Catanzaro è stato per quasi vent’anni e dove - assicura chi lo conosce bene - avrebbe lasciato il cuore.
La partita è ad alta tensione. Ma per la definizione del risiko bisognerà aspettare la definizione delle deleghe in Campidoglio.

Uscita di scena l’ex assessore alla Sicurezza Liliana Ferraro, circolata per un po’ addirittura la voce della creazione di un «assessorato alla Sosta», l’ipotesi al momento più accreditata è il trasferimento della competenza sulla Polizia municipale al gabinetto del sindaco. Ed è necessariamente da lì che i giochi dovranno ripartire.

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