Villa Esperia, parte la sfida al degrado

Villa Esperia, parte la sfida al degrado

Batti e ribatti Francesco Carleo, presidente del IX Municipio Levante, sta producendo fatti. Partendo da quelle battaglie che sembravano perse dopo anni di attese e speranze tradite. A Nervi lo si vede: ad esempio è a una svolta lo scandalo di Villa Esperia, collocata in fondo a Viale delle Palme davanti alla stazione ferroviaria e quindi «biglietto da visita per il turismo». Finalmente la Villa può essere ripulita. Gli atti burocratici necessari sono stati fatti, e ora c’è già qualcuno che lavora nella villa.
Passando lì davanti è facile incontrare un anziano signore che accatasta rami tagliati su rami con l'ordine di buttare giù tutto ciò che gli abusivi hanno accumulato all'interno della dimora. Un po' come era l'altro scandalo di Scalinata Borghese, «ripulita» su iniziativa del Municipio VIII guidato da Pasquale Ottonello.
L'anziano signore che sta pulendo Villa Esperia dice di appartenere ad un'impresa edile privata: padre, figlio e nipote che lavorano in proprio. La ripulitura in realtà sarebbe stata prima proposta all'Aster, ma il preventivo dell’azienda pubblica è stato tutt’altro che concorrenziale.
Di Villa Esperia il nostro Giornale si era già occupato, e l’ultimo articolo del febbraio 2008 raccontava di Francesca Montalto, prematuramente scomparsa e allora consigliere nel IX Municipio, che aveva intrapreso alcune battaglie. Sulla Villa fornì un copioso dossier con la richiesta all'Avvocatura del Comune sulle possibilità d'intervento. Le strade percorribili erano due: «Potere d'ingiunzione inerente la cura dell'interesse pubblico di natura igienico-sanitaria e di decoro» e «Potere sindacale di emanare ordinanze contingibili ed urgenti per eliminare uno stato di pericolo anche per la sicurezza, accertato con strumenti idonei». Una prima bonifica era stata fatta nel 1996, 14 anni fa. Poi la situazione era degenerata con occupazione e vandalismo dell'edificio, fin con un incendio.
Si è arrivati così all'ingiunzione. Le spese di pulizia sostenute per l’intervento di recupero saranno poi addebitate alla proprietà, finora latitante. Ma non c’è più tempo per aspettare che i privati si facciano vivi. Non si può dimenticare quale sia stato il fascino del viale con poche ville e splendidi alberghi. Nel Palme Parco, hotel posto prima della villa, Pietro Risso, una delle memorie storiche di Nervi, ricorda che 55 anni fa una turista perse uno splendido brillante poi ritrovato nello scarico del lavandino. In una delle poche ville del viale - probabilmente proprio Villa Esperia - nacque Laurita, terzogenita del neurochirurgo trentino Alberto Alberti che vi dimorò nel 1895. Su di lui nel 1993 il trentino Giovanni Petrolli e Mario Fernando Crocco, docente universitario di Fisiologia a Buenos Aires, stavano scrivendo un libro. Alberti, pioniere di studi su epilessia, afasia, coma, demenza, fu primario ospedaliero nella capitale argentina.
Un'altra battaglia di Francesca Montalto è stata per un Castello di Nervi aperto a tutti i cittadini. È riuscita nell'intento grazie all'appoggio, forte e leale, di Carleo. Resta, per onorarla, che a Quinto si provveda al danno provocato dalle successive gettate di cemento che hanno innalzato il centro della strada togliendo lo spessore-scalino ai negozi per cui quando piove si allagano.
A Nervi si sta concludendo anche il primo lotto dell'ampliamento dei marciapiedi di via Oberdan ad ingresso di piazza Pittaluga, che si vedono ora belli larghi. Si sta iniziando il lavoro per quelli di via Gazzolo con prosecuzione in via Ganduccio fino al Ponte Romano.
E se nel prossimo autunno tornerà una parte del mercato di Quinto sarà una nuova boccata di vitalità per l’intera circoscrizione. Sarà collocato a partire da via Pagano fino a via del Commercio, all'altezza del Ristorante Biologico. Si deve alla sensibilità del consigliere Luigi Costa l'aver capito le necessità degli ambulanti dei banchetti di Quinto, nella salita lungo la ferrovia, che spesso si lamentano perchè guadagnano poco o niente. Per il ritorno a Nervi il Consiglio ha approvato a maggioranza il progetto dell'architetto Fabio Francini e si pensa sarà quello vincente a fronte di un altro, presentato dopo, che vorrebbe il mercato in corso Europa, con difficoltà logistiche e rischi in caso di vento forte (gli ombrelloni potrebbero precipitare come alabarde sulla strada sottostante).
A Nervi in realtà c’è ancora da fare. Devono essere ancora coperti i due buchi nella passeggiata a mare davanti al Castello dove la gente continua ad infortunarsi. Nella zona, dotata dalla natura di una bellezza unica, manca quel contributo che potrebbe dare la mano dell’uomo. Un viale delle Palme nei tenui colori genovesi, rosa antico e ocra, con un pavimento stradale in ghiaino lavato a ripetere un antico acciottolato di ghiaia marina. Un progetto che nel '93 avrebbe voluto l'architetto Orazio Dogliotti, pensando che le strade in pietra pompeiane hanno resistito al tempo.

Dobbiamo gratitudine al liberale Marino Gallo, allora consigliere nella IX Circoscrizione Levante, per aver salvato i lampioni della passeggiata a mare dall'esser buttati. Da allora, un invito al di fuori d'ideologie o ideali politici, per un pensare secondo il comune senso antico. Non sprecare, valorizzare il buono che c'è e potrebbe non tornare.

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