Sperando che Rifondazione e Comunisti gli diano qualche voto dimenticando però tutte le volte che ha «attaccato i comunisti», come ripetono i dirigenti della sinistra radicale, Filippo Penati dichiara che «entro fine mese servono 100 milioni di euro per chi perde lavoro» e che «Podestà si preoccupa solo di cercare il consenso dei leader nazionali della destra, trascurando completamente i milanesi». Visione della realtà volutamente deformata, replica il candidato Pdl e Lega alla Provincia: «Il nostro programma di governo per la Provincia è talmente serio che il governo si è già schierato al nostro fianco per incominciare a lavorare concretamente su priorità come la sicurezza, la semplificazione amministrativa, gli aiuti alle persone più disagiate». E la prova del nove sono gli appuntamenti con i ministri che si susseguono - oggi, con Gelmini, Scajola e Romani - perché, aggiunge Guido Podestà «il nostro territorio riprenda con slancio a lavorare assieme al governo, alla Regione e al Comune di Milano. Il tempo di Penati e compagni è già scaduto».
Ma per «Penati e compagni» cè un altro problema: il voto leghista per Podestà.
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