Cambiando lordine dei singolaristi italiani, il risultato non cambia: doveva giocare Andreas Seppi, gioca Potito Starace, dopo lottimo doppio disputato sabato.
Cambiando lordine delle condizioni del tempo, il risultato non cambia: sabato a Genova cera un sole abbagliante e una temperatura estiva; ieri, invece, è scesa una pioggerella intensa durante il primo set e mezzo, poi le gocce si sono fatte più larghe e ravvicinate e il gioco è stato sospeso per due ore e mezzo.
Cambiando lordine del ritorno in campo dopo la pausa, il risultato non cambia. Prima della pioggia, il tabellone segnava 6-3, 4-0 per la Svizzera. Dopo la rimozione dei teloni, il secondo set è finito 6-0 e il terzo 6-3. Risultato: tre set a zero in unora e 43 minuti di gioco netto (quattro considerando linterruzione).
Insomma, è il teorema di Roger Federer. Contro di lui puoi mettere in mostra il miglior gioco che hai a disposizione (e lhanno fatto sia Bolelli il primo giorno, sia Starace ieri), puoi impegnarti allo spasimo, puoi provare ogni alchimia tecnico-tattica, ma alla fine non ce nè. Soprattutto, non ce nè per lItalia attuale. Che, per il decimo anno di fila, resta nella serie B della Coppa Davis, riuscendo anche a sfatare un altro teorema: quello che diceva che a Genova lItalia del tennis vince sempre. Diceva, per lappunto: dopo sette vittorie su sette incontri, ieri è crollato pure quello.
Dopo la giornata di riposo che si era preso saltando il doppio («era un po stanco e labbiamo fatto riposare» secondo il capitano svizzero Luthi), Rogerman, il supereroe che usa la racchetta come arma, è tornato in campo. Sfoderando tutto il repertorio a sua disposizione, compreso il diritto sotto le gambe che è stato la sua firma sugli Us Open (e, da questo punto di vista, la sconfitta in finale non è nulla più di un particolare): poco dopo la ripresa del gioco nel secondo set, quasi a rispondere a chi sugli spalti si chiedeva se potesse aver sofferto la sosta, Rogerman sul 5-0 ha rincorso un pallonetto di Starace che sembrava destinato a fare inesorabilmente punto e, da sotto, ha rilanciato la palla al di là della rete. Il povero Potito, che stava già pensando al colpo successivo, ovviamente, ha sbagliato la più facile delle volèe. Non bastasse, Starace è rimasto sconvolto anche per i due colpi successivi ed è finita 6-0.
Ho raccontato un punto ed è come se avessi raccontato tutta la partita. Perchè, quando cè in ballo Rogerman, funziona così: anche quando giochi al meglio del tuo meglio (e - sinceramente - sia Starace che Bolelli ci si sono avvicinati) non cè niente da fare. E, alla fine, inevitabilmente, ti scoraggi.
Lultimo incontro è solo per le statistiche: i capitani mandano in campo i due giocatori che non avevano visto il campo nei primi due giorni: Fabio Fognini per lItalia e Michael Lammer per la Svizzera. Si gioca al meglio dei tre set e finisce 7-5, 7-6 (tie break 7-4) per lazzurro in unora e 34 minuti. Risultato finale: 3-2 per la Svizzera, promossa in A (che nella Davis si chiama gruppo mondiale), e Italia per lennesima volta in B. Insieme agli elvetici, vince comunque Genova, che ha passato a pieni voti lesame dellorganizzazione e della partecipazione del pubblico.
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