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Vince il teatro con Wilson, Malkovich e la Ardant

Del «Festival dei Due Mondi» che inaugura domani la sua cinquantatreesima edizione, da tre anni a questa parte direttore è Giorgio Ferrara, regista di teatro, e si vede. Il teatro infatti del festival sembra diventato la vera anima. E musica, danza, pera che fine hanno fatto? Ci sono ancora ma in versione ridotta. A cominciare dall'opera inaugurale di Hans Werner Henze, ispirata da una crudele storia del giapponese Mishima; il titolo è «Gogo no Eiko», e la regia è di Giorgio Ferrara. Tre repliche al Teatro Nuovo, che verrà intitolato a Menotti. Per il capitolo musica, resistono i «Concerti di mezzogiorno» (da lunedì al Teatro Caio Melisso) appaltati alla Scuola di Musica di Fiesole che li sfrutta per mettere in vetrina i suoi giovani fuoriclasse; e poi il Concerto finale in Piazza Duomo, il 4 luglio, con l’Orchestra Verdi di Milano, che del festival è l’orchestra residente. Direttore Diego Matheuz; in programma le Danze sinfoniche da West Side Story di Bernstein, e la Sinfonia n.1 (Il Titano) di Gustav Mahler.
La danza vanta tre appuntamenti ma tutti di rilievo: la «Lar Lubovitch dance company» (dal 25 giugno, al Teatro Romano) con tre coreografie di ispirazione jazzistica; la Cedar Like contemporary ballet, sempre al teatro Romano, i primi giorni di luglio; e in Piazza Duomo (1 e 2 luglio) John Neumeister con la sua compagnia Hamburg Ballett.
Un nuovo capitolo è quello degli spettacoli per ragazzi, ospitati nell’Auditorium della Stella e prodotti dall’Accademia Perduta/Romagna Teatri: I musicanti di Brema, Il baule volante e l’Orchetto. Per il settore arte, curato da Vittorio Sgarbi, una mostra per tutte, dedicata all’opera di Tadeuz Kantor, intitolata Macchine della memoria.
E, infine, il teatro, dove Spoleto - finalmente! - eccelle per ricchezza e qualità di proposte: la prima italiana di Shakespeares Sonette di Bob Wilson( 25 giugno, Teatro Nuovo) con il Berliner Ensemble, musiche di Rufus Wainwright che, il 26, terrà un concerto a Spoleto; Eleven and Twelve di Peter Brook (San Simone, dal primo luglio); John Malkovich in The Infernal Comedy (2 luglio, Teatro Romano); Crociate con Valerio Binasco, regia di Gabriele Vacis (Teatro Caio Melisso, 1-3 luglio); Chants d’Est con Fanny Ardant (Teatro Romano, primo luglio); Barbablu di Georg Trakl, regia di Cesare Lievi (Palazzetto dello Sport, 2 luglio); Troilo/Cressida da Shakespeare, regia di Piero Maccarinelli, con Michele Placido (San Nicolò, 25-27 giugno).


L’Accademia d’Arte drammatica di Roma, si insedia per tutto il festival, al Teatrino delle 6. Per «Spoleto cinema», il ciclo: «Cinema e psicanalisi» da sabato in Sala Frau. Il manifesto di «Spoleto 53» l’ha disegnato Francesco Clemente. Per informazioni: 0743.77.64.44

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