«Prima vinciamo il derby, poi le elezioni»

Musso controcorrente: «Una bella gara è più importante del successo»

Uniti dalla politica e divisi dalla fede calcistica o viceversa, uno contro l'altro nelle sedi istituzionali, per poi andare a braccetto allo stadio. Anche il mondo politico genovese si prepara al derby della Lanterna, vissuto con talmente tanta enfasi in città che, durante il consiglio comunale di martedì scorso il consigliere della Lista Biasotti Franco De Benedictis aveva anche trovato il modo di stuzzicare il sampdorianissimo sindaco Marta Vincenzi sulla stracittadina, durante la discussione sulle coppie di fatto.
Il prima, il durante e il dopo di Genoa-Sampdoria ce lo siamo fatti raccontare da alcuni "big" della politica genovese. Per esempio, Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale ed esponente del PD, ha tentato di non interrompere la sua diplomazia, parlando del derby «come di un evento magnifico che stupisce sempre per la passione sana con la quale le due tifoserie lo vivono», per poi cadere nella partigianeria, immaginando gli undici Grifoni pronti a sfoderare gli artigli: «Questa volta sarà più decisiva la capacità realizzativa di Borriello delle giocate da fuoriclasse di Cassano - si lascia andare Guerello-. Sarà un derby di livello». Ma da quale scranno seguiranno la partita i politici? «Prima fila, seconda poltrona della tribuna d'onore. Come sempre - racconta il deputato azzurro e genoano di lunga data, Alfredo Biondi-. Ne ho visti di tutti i colori non mi perdo certo questo». «Un portiere reattivo, un centrocampista che sappia portare il gioco e Figueroa o Leon a servire Borriello», così si batte la Sampdoria secondo Biondi che a Gasperini consiglia la zona per bloccare Cassano: «È troppo imprevedibile, una marcatura a uomo sarebbe superflua». Gianni Plinio lascia a casa la fiamma di Alleanza Nazionale e indossa la sciarpa blucerchiata: «Presente come ogni domenica per sostenere la squadra - spiega il capogruppo regionale di AN -. Non vedo l'ora di vedere Cassano rompere la bandierina!». Plinio-Biondi appena uniti dal Popolo della Libertà e già divisi dal pallone: «Troppa stima per l'amico Biondi - dice Plinio -, ma domenica si deve rassegnare: ha detto bene Garrone. Vinca il migliore e si sa chi è». «Garrone dovrebbe limitarsi a fare l'imprenditore perché come profeta non è un granché», ribatte l'onorevole, che alla domanda se preferirebbe il derby al Genoa o elezioni al centro destra replica: «Mi prendo la vittoria rossoblú, per le politiche sappiamo già che può vincere solo un fuoriclasse come Berlusconi».
Chi invece mancherà dal «Ferraris» è l'assessore comunale alla sicurezza Francesco Scidone, la sampdorianità nel sangue ma imprudente vacanziero, che prima di fissare week end fuori porta dovrebbe essere più attento al calendario della Samp: «Avevo promesso a mio figlio che l'avrei portato ad Eurodisney - racconta Scidone -. Seguirò il derby da Parigi, mio fratello mi aggiornerà via sms».

Ci sarà anche Enrico Musso allo stadio, tifoso genoano «acceso quanto basta da non rovinarsi la domenica se la squadra perde». L'unico che abbandona la cabala e ammette: «Preferirei vedere la mia squadra battuta e una bella partita che il contrario», alzino la mano i genoani che la pensano come lui.

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